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Costume
Carpooling: al lavoro con l’auto condivisa. Si risparmia e non si inquina

Di Maria Carla Rota
@MariaCarlaRota

 

La mobilità condivisa in Italia è in costante evoluzione e, accanto al carsharing, tra i servizi che stanno avendo maggior diffusione c’è il carpooling, che permette di condividere con altre persone uno spostamento in automobile prestabilito. Tra i servizi di carpooling aziendale, dedicato agli spostamenti casa-lavoro, Jojob è ad oggi l’operatore italiano che dispone del maggior numero di iscritti. È quanto emerso dal Primo Rapporto Nazionale sulla sharing mobility, presentato questa settimana a Roma in occasione della prima Conferenza Nazionale della Sharing Mobility organizzata, in collaborazione con il Comune di Roma, dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e composto da più di 50 membri fra cui tutti gli operatori di sharing. A risultare determinante è, secondo il Rapporto, la capacità della piattaforma di riuscire a farsi conoscere dal pubblico. A differenza dei servizi di Vehiclesharing infatti, i servizi di Carpooling non sono “fisicamente” visibili nella rete stradale.

I DATI DI JOJOB - Guardando ai risultati di Jojob, nel 2015 la quota di utenti abituali che utilizzano il servizio si attesta al 60%. Per quanto riguarda il tasso di riempimento dei mezzi, nel 79% dei casi ci sono 2 persone a bordo, mentre guardando alle distanze il 50% dei viaggi condivisi con il carpooling di Jojob ha una percorrenza media tra i 12 e i 25 km.

La piattaforma certifica i viaggi e permette di calcolare per ogni spostamento quanti km e CO2 viene risparmiata. Nel 2015 con Jojob sono stati condivisi tra dipendenti di aziende limitrofe oltre 11.000 viaggi, per un totale di 434.000 km e 87 tonnellate di Co2 evitate in atmosfera. In Italia è utilizzato da 57.000 dipendenti e da 73 aziende di grandi dimensioni (tra cui Amazon, Findomestic, Yoox, Heineken, Auchan, Bnl, Luxottica, Salvatore Ferragamo, OVS). L'ultimo ad aver aderito, proprio pochi giorni fa, è il consorzio industriale Carnia Industrial Park, il primo a livello nazionale a coinvolgere oltre 200 aziende di piccole, medie e grandi dimensioni (tra cui Stroili Oro, Eurotech e Automotive Lighting Italia del gruppo Magneti Marelli) per un totale di circa 3500 occupati nelle aree industriali di Tolmezzo, Amaro e Villa Santina in Friuli Venezia Giulia.

Jojob piace sia alle aziende che ai dipendenti, perché permette di ridurre il numero di macchine in circolazione e quindi inquinare meno, ma anche di risparmiare denaro e di rinforzare i rapporti tra colleghi. Affaritaliani.it ha intervistato Gerard Albertengo, fondatore di Jojob.

Come è nata l’idea di Jojob?

"Nel 2011 abbiamo fondato la startup innovativa "Bring me", l'equivalente di Blablacar, ovvero la condivisione dell’auto per lunghe tratte tra privati. Nel 2012 è nata l’app per certificare la compresenza in auto delle persone e per calcolare la CO2 risparmiata. Poi, visto che Blablacar prendeva sempre più piede, anche grazie a un battage notevole dalla Francia, abbiamo deciso di percorrere un’altra strada: studiato il carpooling, abbiamo rilevato uno scarsissimo sviluppo in Europa. Così nel 2014 è nato Jojob e nel 2015 c’è stato il lancio sul mercato. Nel frattempo, da 4 anni continuiamo a sviluppare la app, che è la più evoluta sul mercato.

Come si utilizza Jojob?

"Jojob è costituito da una piattaforma web e da un’applicazione mobile: due strumenti diversi, ma complementari. Ogni utente, dopo essersi registrato su www.jojob.it, potrà visualizzare su una mappa la posizione di partenza dei propri colleghi e dei dipendenti di aziende limitrofe alla propria, mettersi in contatto e condividere l'auto nel tragitto casa-lavoro".

A chi si rivolge?

"Il servizio si rivolge per il 90% a grandi aziende, per il 10% fa comunicazione ai privati. In generale l'ideale per fare carpooling sé avere almeno cento dipendenti sulla stessa sede, così aumentano le probabilità di organizzarsi in team tra dipendenti. Poi anche i privati che magari lavorano vicino all’azienda possono approfittare del servizio”.

Quali sono i vantaggi?

“Per le aziende il risparmio di CO2 può essere inserito nel bilancio di sostenibilità ed è anche un’attività valida come certificazione ambientale ed energetica. Per i dipendenti ci sono due tipi di incentivi. Da un lato la scontistica, sia a livello locale che nazionale, organizzata da Jojob: ristoranti, palestre, solarium, parchi dei divertimenti, stazioni sciistiche, acquisti, shopping. Dall’altro le aziende possono creare piani di incentivi interni, per esempio l’attribuzione di parcheggio riservato per chi fa carpooling”.

Progetti per il futuro?

“Ci concentreremo ancora sull’Italia perché sta avendo uno sviluppo molto veloce. All’inizio eravamo 3 dipendenti, oggi siamo 12 dipendenti.Dato che per ora hanno aderito a Jojob soprattutto aziende molto grandi, vorremmo contattare anche aziende di medie dimensioni”.

Quanto conviene utilizzare Jojob?

“E’ tutto direttamente proporzionale alle distanze. Chi abita a meno di 10 km dall’azienda magari contatta Jojob solo occasionalmente, nei casi di emergenze. Sopra i 10 km il risparmio inizia a diventare consistente. Dati statistici riportano che condividere l’auto con il carpooling consente ai dipendenti di risparmiare ogni anno in media 1.300 euro. In particolare, il risparmio economico legato al lavoro si concretizza in 2.376 euro per chi percorre 60 Km e 1.782 euro per chi effettua tragitti di 45 Km. Si tratta invece di 1.188 euro per chi viaggia ogni giorno per 30 Km, 594 euro per 15 Km e infine 396 euro per 10 Km al giorno di auto condivisa”.

Quali sono le sfide che dovrà affrontare il carpooling in Italia?

“In generale, la sharing mobility permette di cambiare il volto delle città italiane, diminuendo il traffico veicolare, promuovendo stili di vita sostenibili e creando delle nuove comunità. Per questo il lavoro dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility è fondamentale, a partire dall’elaborazione di una Roadmap condivisa in grado di individuare i temi prioritari su cui intervenire subito. Tra le iniziative più importanti, ci sono a mio parere l’avvio di incentivi fiscali agli operatori e agli utilizzatori di sharing e la defiscalizzazione per tutte le aziende che scelgono di offrire il carpooling aziendale come forma di mobilità sostenibile per gli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti”.

Tags:
carpooling datijojob carpoolingauto condivisa lavoro





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