Angelina e il seno asportato, il dibattito: "Obbligatori i test genetici"
Angelina Jolie, come da lei stessa rivelato al New York Times, si è sottoposta a un intervento di doppia mastectomia per rimuovere totalmente entrambe le ghiandole mammarie e ridurre così drasticamente il rischio di tumore al seno. L’attrice americana ha infatti dichiarato di essere portatrice di un gene ‘difettoso’, lo stesso che causato la morte prematura della madre per un tumore alle ovaie.
“La comunità scientifica è divisa sull’opportunità di effettuare questo genere di interventi, che in ogni caso vengono riservati esclusivamente a soggetti selezionati, sulla base di test genetici che confermino l’elevata percentuale di rischio”, spiega Alberto Capone, chirurgo plastico specializzato in ricostruzione mammaria post tumorale.
“L’intervento di mastectomia sottocutanea, questa la definizione esatta, avviene attraverso un’incisione ridotta, grazie alla quale è possibile asportare interamente la ghiandola mammaria. Successivamente vengono impiantate delle protesi, che, naturalmente, verranno posizionate sotto il muscolo - prosegue il dottor Capone - L’effetto è del tutto naturale, come per un normale intervento di mastoplastica additiva, e le cicatrici sono ridotte”.
Si tratta di un’operazione risolutiva, ma, come sottolineato, possibile in pochissimi e selezionati casi: “Nessun medico può consigliare o meno di intervenire così drasticamente, solo i test genetici possono orientare una decisione in questo senso”.
Una volta rimossa la ghiandola mammaria si azzera quindi il rischio di tumore? “Con l’asportazione della ghiandola il tumore non ha la possibilità di riformarsi. Quest’ipotesi può verificarsi solo nel caso in cui la ghiandola mammaria non sia stata, erroneamente, asportata per intero”, conclude Capone.