La crisi si abbatte sui bebè: le mamme tagliano biberon e bavaglini

Per la prima volta dal dopoguerra le mamme italiane cominciano a risparmiare anche su biberon e bavaglini: nel 2012 gli acquisti per i bambini da 0 a 36 mesi si sono ridotti del 4,3% rispetto al 2011, facendo registrare al settore un calo pari a 89,3 milioni di euro. E' quanto emerge dal Rapporto annuale sui comportamenti d'acquisto nella maternita' realizzato da Marketing Management, Istituto di ricerche statistiche e sondaggi di opinione, presentato oggi all'Universita' Iulm di Milano.
A pesare maggiormente, per il 62% del valore totale, sulla contrazione dei consumi e' il comparto alimentare (latte artificiale, omogeneizzati, biscotti, formaggini e yogurt fresco) seguito dai prodotti per la pulizia del bambino (come salviette detergenti, olio, prodotti per il bagnetto, shampoo, latte detergente, etc.) per il 13% mentre il risparmio sui prodotti per la nutrizione (succhietti, biberon, tettarelle, sterilizzatori, frullatori, bavaglini, etc.) risulta pari al 25% del valore totale. Tra i prodotti su cui si tende a risparmiare c'e' il latte artificiale (23,7 milioni di euro in meno rispetto al 2011). Le mamme italiane lo considerano un prodotto facilmente sostituibile con il latte materno o con il latte a lunga conservazione.
Seguono gli omogeneizzati, la cui flessione rispetto al 2011 e' del 9,3% (pari a circa - 20 milioni di euro) e i biscotti il cui calo si attesta intorno al 9,3%, pari a 11,5 milioni di euro in meno rispetto al 2011. Si tende da un lato a rinviare il piu' possibile gli acquisti superflui e dall'altro a ridurre lo spreco. Attraverso la ricerca di prezzi e/o offerte promozionali, le famiglie italiane hanno risparmiato 23,6 milioni di euro rispetto al 2011, dei quali solo 7,3 milioni imputabili al comparto alimentare mentre i restanti 16,3 provengono dai comparti pulizia e nutrizione.