Gravidanza e carriera? Si può. Come gestire i colleghi
Quando è nata sua figlia Sole si è assentata dal bancone di "Striscia la Notizia" solo per un paio di giorni. Ora, con un nuovo pancione (è in attesa di una bimba che nascerà a marzo), la vediamo di nuovo nella fascia serale di Mediaset con Ezio Greggio, ma l'abbiamo appena vista anche a Zelig, dove ha reso omaggio, tra l'altro, alla maternità, cantando e ballando. Michelle Hunziker è l'esempio più attuale di come una donna possa coniugare gravidanza e carriera lavorativa. L'incubo di ogni donna è passare, nell'opinione dei colleghi, dall'essere definita una "lavoratrice efficiente ed ambiziosa" a una semplice "futura mamma". Un'etichetta che potrebbe frenare la vostra carriera.
Certo, bisogna innanzitutto avere delle buone condizioni di salute, ma non è solo quello. Ci vuole anche il "giusto" atteggiamento, valorizzando i propri diritti, senza però perdere la credibilità di fronte all'ufficio, come spiega a Le Figaro l'avvocato Bernardine Tyl-Gaillard. Non rinunciate assolutamente alla maternità, ma preparatevi per tempo per essere percepite come "una donna attiva che è incinta" e non una "femmina incinta che lavora". E poi dite addio ai sensi di colpa dovuti al fatto che sarete assenti per mesi e fate valere senza paura i vostri diritti.
1. Informate, anche per iscritto, il vostro datore di lavoro. Ditegli che volete essere comunque coinvolte nei nuovi progetti e che resterete attive finché non andrete in maternità.
2. Nessun bisogno, invece, di dirlo in anticipo ai colleghi. Perché da quel momento sarete considerata una persona in fase delicata e ci sarà più interesse per sapere il nome del bambino che per i vostri risultati lavorativi. Per l'ufficializzazione aspettate il momento in cui la pancia non potrà più essere nascosta sotto il maglione".
3. Non modificate il vostro comportamento e i vostri discorsi al lavoro. Non raccontate tutto quello che vi succede. Optate per la discrezione. Nessun dibattito sull'epidurale, per fare un esempio. Nessuna discussione sulle decine di tipi di passeggino che state valutando. La vostra pancia non deve diventare un'attrazione. Spostate sempre la conversazione su argomenti di lavoro.
4. Se la vostra professionalità non cambia, le vostre condizioni fisiche sì. Non esitate a chiedere cambiamenti d'orario e rimodulazioni nell'organizzazione del lavoro. Soprattutto se ci sono rischi per la vostra salute, come per esempio il lavoro notturno: in questi casi il datore di lavoro è obbligato a venirvi incontro. Altrimenti dipende dalla flessibilità prevista nel contratto. Nessun dovere anche per concedervi il telelavoro o il tempo parziale, ma tentar non nuoce.
5. Quando vi assenterete il vostro posto sarà preso dallo stagista di turno e i colleghi si butterano come avvoltoi sulle vostre mansioni e responsabilità. I progetti andranno avanti e, una volta che sarete entrate in maternità, il datore di lavoro non avrà l'obbligo di informarvi sui nuovi progetti. Per non rischiare di restarne fuori fatevi furbe: chiedete a qualche collega di tenervi informate.
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