Si torna ai giocattoli tradizionali. L'esperto: ecco quali scegliere
Torna a crescere il mercato dei giocattoli tradizionali, in vista delle prossime feste di Natale. Dopo il calo delle vendite del 2013, nei primi 10 mesi di quest'anno il settore dei "traditional toys" ha fatto segnare un aumento del fatturato dello 0,9%. Superiori le performance dei giocattoli su licenza, ispirati cioè a famosi brand o character come "Peppa Pig" e "Violetta": nello stesso periodo del 2014, secondo i dati della società specializzata NPD Group, le vendite dei "licensing toys" sono cresciute del 4,5%. Su ogni 100 euro spesi dagli italiani per l'acquisto di giocattoli tradizionali, ben 31 euro riguardano i giocattoli su licenza. Un trend positivo che verrà confermato anche nei prossimi acquisti natalizi. Queste previsioni sono state diffuse in vista del Bologna Licensing Trade Fair (BLTF), unico appuntamento fieristico italiano nel settore della compravendita di licenze e dello sviluppo di prodotti basati su marchi e property affermati, organizzato da BolognaFiere dal 30 marzo all'1 aprile 2015.
La crescita delle vendite dei giocattoli tradizionali su licenza è stata spinta da grandi fenomeni come "Peppa Pig", "Ninja Turtles" e "Violetta". Questi tre character, infatti, sono ai vertici nella classifica dei "licensed toys" preferiti da bambini e pre-adolescenti in Italia. In vista di Natale, nei negozi specializzati fanno già bella mostra un gran numero di prodotti ispirati a questi personaggi così amati dai più piccoli. Dopo il grande boom degli ultimi anni, "Peppa Pig" ha iniziato un calo fisiologico, nonostante le avventure di questa simpatica maialina antropomorfa continuino ad appassionare schiere di bambini in età prescolare, a 10 anni dall'uscita della prima serie di questo cartoon in Gran Bretagna nel 2004. Un altro character di successo è "Ninja Turtles", le agguerrite tartarughe nate con una serie a fumetti pubblicata negli Stati Uniti nel 1984. In crescita il successo anche di "Violetta", il personaggio Disney che dalla prima telenovela trasmessa in Argentina due anni fa è ormai un brand di livello internazionale. Oltre a questi tre character, molti altri saranno presenti con i loro prodotti su licenza sugli scaffali dei negozi di giocattoli: tra questi grandi attese sta suscitando la nuova serie animata di origine russa "Masha e l'Orso".
L'INTERVISTA/ ECCO QUALI SONO I GIOCATTOLI GIUSTI PER LA CRESCITA - "Stimolazione": è questa la parola che ricorre ormai da anni quando si pensa alla crescita e all'educazione dei bambini. E per Natale è corsa a chi regala il giocattolo più innovativo e più tecnologico, che possa stimolare il cervello dei più piccoli. Ma qual è la scelta giusta da fare? Non si rischia di creare troppo stress e ansia da prestazione, volendo a tutti costi allevare dei piccoli geni? Non sarebbe forse meglio lasciare più libertà creativa ed espressiva ai bambini, come avveniva in passato con giocattoli più semplici e improvvisati?
Affaritaliani.it ne ha parlato con Gian Piero Turchi, docente di Psicologia Clinica all'università di Padova. Innanzitutto una premessa: "Il dilemma non si gioca sulla specificità tecnologica, non serve esprimere opinioni valoriali, spesso legate a pregiudizi, mentre si confrontano i moderni giochi da smartphone con i gessetti con cui si giocava in strada qualche decennio fa".
La domanda che un genitore o un educatore dovrebbero porsi, secondo Turchi, è un'altra: qual è la massa di interazione che un gioco riesce a generare nel bambino? "Se il gioco favorisce l'interazione ed incrementa la massa dialogica ben venga, che sia tradizionale oppure super-tecnologico. In questo caso si stimola la creatività dei bambini e si crescono dei piccoli uomini inseriti nella loro comunità di appartenenza, capaci di instaurare relazioni interpersonali e di avere una visione sociale più nitida". Ci possono essere diversi tipi di interazioni: da quelle 'orizzontali' con la comunità 'dei pari', ovvero gli altri bambini, a quelle 'verticali' con il mondo degli adulti. E' importante anche che il bambino possa aggiungere nuovi elementi al gioco, sfruttando la sua fantasia e la sua intuizione, senza relegare tutto a una sorta di apprendimento passivo.
"Il rischio è quello di crescere membri della società che si considerano monadi a sé stanti e che non sono capaci di interagire con gli altri. Nei casi più gravi i figli perdono il contatto con la realtà e anche la famiglia non riesce più a instaurare un rapporto con loro. Da qui alcuni gravi casi di cronaca degli ultimi tempi, con i genitori che arrivano a gesti di violenza estrema non riuscendo più a gestire la situazione".
Un consiglio, questo, che vale anche quando si pensa alla cara, vecchia tv: "Non va demonizzata a tutti i costi. Anche in questo caso bisogna scegliere. Ci sono cartoni animati per i più piccoli, come Peppa Pig o Pimpa, che sono fortemente educativi perché rappresentano le interazioni sociali all'interno della famiglia o all'interno di un gruppo. Il bambino viene spinto ad appropriarsi di quelle modalità d'azione e a riprodurle nella realtà".
Maria Carla Rota
@MariaCarlaRota