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Costume
La Corte di Giustizia europea: si a "balsamico" e "aceto" fuori dalla Igp

La sentenza della Corte di Giustizia europea che consente di utilizzare liberamente i termini ‘balsamico’ e ‘aceto’ fuori dalla protezione dell’Igp modenese è un danno economico annunciato per tutto il comparto. Un danno che è stato causato da chi avrebbe dovuto tutelare l’Aceto Balsamico di Modena Igp”.  E’ la posizione di Armando de Nigris, presidente dell’omonimo gruppo leader nella produzione ed export di Aceto Balsamico di Modena Igp, dopo che il 4 dicembre il tribunale europeo ha deliberato in modo assai negativo per questo prodotto di punta del made in Italy.

Recentemente nominato advisor della Commissione europea per la Food Safety e la Public Health, de Nigris entra nel merito delle cause: “Bisogna ricordare che la sentenza è stata il frutto proprio di un’azione avanzata dal Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena Igp che, anzi, ha fatto un punto d’orgoglio portare avanti il contenzioso di fronte alla Corte di Giustizia, la quale si è limitata a ratificare un risultato già scontato. Nel contempo in questi anni sono state diffuse comunicazioni tranquillizzanti sull’immagine di un comparto blindato e sicuro da ogni turbativa legislativa. Informazioni che hanno portato aziende come la nostra ad investire, facendo del modenese il cuore della propria produzione. Una condotta omissiva che oggi ha messo le aziende di questa provincia nell’impossibilità di competere sui mercati internazionali e nella necessità di revisionare velocemente piani industriali, economici e finanziari. Una sconfitta come questa infatti apre un’autostrada proprio ai big player europei che potrebbero produrre sfruttando nuove categorie merceologiche”.

Risale alla fine del 2017 la proposta di un’Authority per la tutela del Made in Italy rilanciata ancora in questi giorni nostri dalle pagine di un importante quotidiano nazionale. Nel maggio del 2019 de Nigris era stato ancora più profetico in occasione del rinnovo del consiglio direttivo del Consorzio. “Il Consorzio non fa abbastanza per tutelare la qualità dell’Igp, una produzione fondamentale per l’economia del territorio modenese e per la vita delle centinaia di famiglie che traggono il loro sostegno direttamente o indirettamente dal comparto, che rischiano di restare senza lavoro se la corte di giustizia europea autorizzerà l’utilizzo generico del termine balsamico”.

Ora de Nigris si dice pronto a un confronto pubblico per chiarire le cause che hanno portato a questa infausta decisione: “Desideriamo approfondire quali siano state le motivazioni da parte del Consorzio ad assumere questa posizione nel corso del tempo e quantificare i danni causati al comparto, alle aziende e all’occupazione di un’intera Provincia”.

 

 

 

 

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