Padri separati, non consideriamoli genitori di serie B
Di Agrillo Valeriano
Ancora una volta lo stato, passata la tornata elettorale, si è dimenticato di una grave emergenza, ovvero quella relativa ai padri separati. Quattro milioni di uomini ostaggio della malagiustizia familiare, origine di disperazione, drammi personali che portano troppo spesso uomini (padri di famiglia magari da sempre miti, responsabili...) a commettere gesti che mai avrebbero compiuto se non si fossero trovati sull’orlo del baratro: cento suicidi/omicidi all’anno secondo statistica sono proprio legati alla solitudine, allo stento economico,alla perdita relazionale con i propri figli,alla violenza psicologica e ricatti morali che devono subire grazie ad uno stato non solo assente,ma addirittura vessatorio.
Non basta qualche aiuto economico, un temporaneo appoggio a qualche “casa dei padri separati”: bisogna radicalmente cambiare la legge, in modo che non vengano più considerati “genitori di serie b”. Nonostante l‘Italia sia stata nuovamente condannata dalla corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo proprio per l’inadempienza sull’affido condiviso,nonostante Ci siano tuttora padri che rischiano la vita con scioperi della fame o che Vadano a piedi fino a Strasburgo proprio per rendere visibile il loro dramma,nonostante associazioni di genitori separati,psicologi,caritas, chiedono da anni che venga modificata la legge per riequilibrare i doveri/diritti economici e relazionali,lo stato non affronta il problema.. e intanto la gente,i padri,sprofondano sempre di più….