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Costume
Ready meals, i nuovi gusti di chi mangia veg. Più zuppe e meno burgers
Foto IPA

READY MEALS vegetali sempre più di qualità. Ecco cosa cercano i consumatori. 

Alta qualità delle materie prime, apporto calorico contenuto e bilanciamento delle proprietà nutrizionali. Sono le nuove caratteristiche che deve possedere il “ready meal” moderno. 

Non più solo vantaggi in termini di tempo e velocità di preparazione. Quel “time for money” che ha fatto il successo dei cibi già pronti non basta più per un consumatore sempre più dedito al salutismo e alla qualità del prodotto.

Infatti, ciò che consente di arrivare all’economicità sono altri fattori, magari anche apparentemente banali. Anzitutto,  poiché il trend premia il formato monoporzione la ciotola deve essere della giusta misura e non deve mancare di posate e crostini. Il gusto invece continua ad essere sempre essenziale, ma non deve rendere il prodotto ipercalorico (aspetto non da poco per i consumatori attuali). Poi, con la crescita delle scelte vegan e free from l’attenzione agli stili di vita e alle scelte etiche non può di certo mancare. A questo proposito, ingredienti come tofu, seitan e tempeh sono sempre più richiesti e l’utilizzo della soia e suoi derivati è in continua crescita.

Fattori che stravolgono anche il processo di produzione del “ready meal” da monte a valle, lungo tutta la filiera: valorizzazione della stagionalità con selezione di materie prime nel rispetto dei cicli naturali, certificazioni e garanzie ai massimi livelli dalla terra alla tavola, rispetto degli standard di sicurezza da monte a valle  e integrazione di tutti i componenti della filiera per consentire maggior controlli e standard qualitativi più elevati.

 

Ready meals, è boom delle zuppe pronte. Calano crocchette e burger.

E nulla c’è di meglio della verdura per poter valorizzare la freschezza e la qualità di un prodotto. Tra i “ready meals” che più fanno gola ai consumatori ci sono, infatti, le zuppe vegetali. Con un aumento del +9,9% a valore, queste trainano la crescita di un settore che ad oggi tocca 185 milioni di vendite a valore (+3,2%). La categoria vola nei discount. Calano, invece, le performance di burger e crocchette che vedono registrare un aumento soltanto nella pressione promozionale (oltre il 20%). Secondo quanto dice Alessandro Togni di Nielsen, “le zuppe mostrano segni positivi nei negozi metropolitani, negli stagionali estivi e in quelli a bassa intensità promozionale”.  Sempre sul lato vegetale, il segmento che riscontra una performance migliore è quello delle polpette, ormai quasi sempre in doppia cifra sia a valore che volume in tutte le aree e canali.

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