Apple card, sospetti di sessismo. Limiti di spesa diversi per uomini e donne
La carta di credito di Cupertino assegnerebbe un limite di spesa più alto agli uomini rispetto alle donne. Scoppia la polemica sul possibile sessismo
A poche settimane dal lancio, la Apple Card è finita al centro delle polemiche. Secondo quanto riferisce Financialounge.com, ci sono state diverse segnalazioni su come la carta di credito della Mela discriminerebbe le donne, assegnando loro limiti di utilizzo inferiori rispetto agli uomini. Il dipartimento per i servizi finanziari dello Stato di New York ha aperto un’indagine per fare chiarezza sul caso. Fra le tante segnalazioni quella dell’imprenditore David Heinemeier Hansson, che ha spiegato in un tweet che la Apple Card gli ha concesso un limite di spesa 20 volte superiore a quello della moglie, nonostante i due presentino una dichiarazione dei redditi congiunta e lei abbia una valutazione migliore di lui in materia di solvibilità. “Apple Card è un programma sessista. Non importa quale sia l’intento dei rappresentanti di Apple, importa l’algoritmo in cui hanno riposto la loro completa fiducia. E quello che fa è discriminare”, si legge su Twitter.
Il fatto che dopo la denuncia social il limite di spesa della moglie sia stato innalzato, butta altra benzina sul fuoco. Sempre come riferisce Financia Lounge, il dipartimento ha spiegato che “qualsiasi discriminazione, intenzionale o meno viola la legge di New York”. È quindi in corso un’investigazione “per determinare se la legge è stata violata e assicurare che tutti i consumatori siano trattati allo stesso modo indipendentemente dal sesso”. La replica di Goldman Sachs, emittente della Apple Card, non si è fatta attendere: “Le nostre decisioni sul credito sono basate sul rating creditizio dei clienti e non su fattori come genere, razza, età, orientamento sessuale o altra base proibita della legge”, ha commentato l’istituto di credito statunitense.
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