Scajola, dalle carte rispunta il delitto Biagi. Indagini sulla scorta
Sembrava una pagina chiusa e invece si sta clamorosamente riaprendo. Si tratta dell'omicidio Biagi, il giuslavorista assassinato dalle nuove Brigate Rosse ormai 12 anni fa. Il nuovo impulso alle indagini arriva direttamente da un dossier in mano all'ex segretario di Scajola. Intanto la Corte d'Appello di Aix en Provence ha accolto la richiesta di estradizione di Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, arrestata all'aeroporto di Nizza.
Il pm Antonello Gustapane, come riporta il Corriere di Bologna, lo stesso magistrato che nel 2003 chiese l’archiviazione per l’allora direttore dell’Ucigos Carlo De Stefano, il suo vice Stefano Berrettoni, il questore Romano Argenio e il prefetto Sergio Iovino, accusati di cooperazione colposa in omicidio e poi usciti indenni dall’inchiesta, ha aperto un fascicolo conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato. Il provvedimento della Procura deriva dalla visione di alcune carte di un altro procedimento della Procura di Roma. Carte delle quali sarebbe stato in possesso Luciano Zocchi, ex segretario particolare di Scajola.
Proprio Scajola, arrestato pochi giorni fa con l'accusa di aver favorito la latitanza di Matacena, collega di partito accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, era il ministro dell'Interno all'epoca dell'omicidio Biagi. Scajola aveva bollato "rompicoglioni" il professore in seguito alle sue continue richieste di tutela e protezione da parte dello Stato. Ancora non è chiaro che cosa contengano le carte ma di certo il pm ha già sentito Zocchi e anche la moglie dell'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che aveva un rapporto privilegiato con Biagi. E gli inquirenti sperano che dalle carte sequestrate a Scajola dalla Dia possano emergere altre informazioni importanti per fare luce su un episodio che sembrava definitivamente archiviato.