Assolto il dolcificante artificiale. Le bibite non fanno male alla salute
L'aspartame, il dolcificante artificiale utilizzato nelle bibite con scarso contenuto di calorie, non pone rischi alla salute se consumato nei livelli indicati attualmente dagli esperti. Lo ha reso noto oggi l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) dell'Unione europea. I risultati dello studio condotto dall'Efsa, che ha sede a Parma, saranno considerati una vittoria per aziende come Coca-Cola, che usa l'aspartame per Diet Coke, Coke Zero e altri prodotti.
Nell'agosto scorso, l'azienda pubblicò annunci sulla stampa di Atlanta, dove ha sede, per rispondere ai timori sulla sicurezza della sostanza. Alcuni studi avevano legato infatti l'aspartame ad alcuni rischi sanitari, tra cui il cancro e la nascita prematura, e a essi era stata attribuito un brusco calo nella vendita di bevande "diet" negli Usa. Ma le autorità per la sicurezza alimentare di entrambe le sponde dell'Atlantico hanno messo in dubbio le ricerche, segnalando la mancanza di alcuni dati e altri problemi.
Nell'ultima revisione scientifica l'Efsa ha annunciato di non aver trovato prove di rischi per la sicurezza secondo l'attuale "dose giornaliera accettabile" Ue, che indica un massimo di 40 milligrammi di aspartame per chilo di peso. Il livello Usa è di 50 milligrammi per kg. "Questo giudizio rappresenta una delle più vaste valutazioni di rischio sull'aspartame mai effettuata", ha detto in un comunicato Alicja Mortensen, presidente del comitato Efsa che si occupa di additivi alimentari e fonti nutrienti aggiunte ai cibi. "E' un passo verso il rafforzamento della fiducia dei consumatori nel supporto scientifico del sistema di sicurezza alimentare Ue e della normativa degli additivi alimentari".