“Non colpevole perché ubriaco”, assolto il padre che uccise il figlio
La Corte d’Appello di Lecce ha ribaltato una sentenza di condanna di primo grado assolvendo un uomo di Guagnano, Enzo Caretto di 72 anni, che due anni fa ha ucciso con una coltellata il figlio Giovanni, 32enne, al culmine di una lite. I giudici: "Incapace di intendere e volere". In primo grado aveva avuto 30 anni
I giudici hanno accolto la richiesta del procuratore generale, l’uomo non era in grado di intendere e di volere in quanto le analisi hanno accertato che il suo tasso di alcool nel sangue era molto elevato (1,79). Questo nonostante il settantenne, ex operaio, era già stato segnalato più volte ai servizi sociali dai carabinieri.
Dopo la condanna a 30 anni inflitta in primo grado, i giudici dell’appello hanno abbracciato, suscitando molte polemiche, la tesi difensiva supportata da una perizia disposta dalla Corte secondo cui l’alcolismo del Caretto era ormai cronico e aveva intaccato le capacità cognitive. Anche contro il parere della moglie