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Cronache
Manchester, arrestato il padre di Abedi. Il fratello: "Sapevo tutto"

Manchester: arrestato a Tripoli fratello minore kamikaze

E' stato arrestato a Tripoli il ventenne Hashem Abedi, fratello minore di Salman, il 22enne kamikaze che ieri notte si e' fatto saltare in aria a Manchester, al termine di un concerto, causando la morte di 22 persone ed il ferimento di 59. Lo riferisce il Guardian citando l'agenzia anglo-canadese Reuters secondo la quale Ashem e' stato arrestato ieri sera dalla Rada, una sorta di polizia antiterrorismo libica. Il Times di Londra aveva riferito che Salman era appena tornato da tre settimane dalla Libia. Entrambi i fratelli sono nati a Manchester da genitori libici scappati dal regime di Muammar Gheddafi.

Il fratello di Abedi: "Ero a conoscenza dell'attentato, siamo dell'Isis"

Il ventenne Hashem Abedi, fratello minore di Salman, il 22enne kamikaze che ieri notte si e' fatto saltare in aria a Manchester, al termine di un concerto, causando la morte di 22 persone ed il ferimento di 59, arrestato ieri sera a Tripoli non solo era a conoscenza del progetto del fratello ma stava a sua volta preparando un attacco a Tripoli. Lo riferisce la rete britannica Sky News citando l'agenzia anglo-canadese Reuters secondo la quale Hashem era stato in Gran Bretagna il 16 aprile proveniente dalla Libia.

Arrestato a Tripoli anche il padre del kamikaze

Oltre al ventenne Hashem Abedi, fratello minore di Salman, il 22enne kamikaze che ieri notte si e' fatto saltare in aria a Manchester, al termine di un concerto, causando la morte di 22 persone ed il ferimento di 59, e' stato arrestato a Tripoli anche il padre, Ramadan Abedi. L'uomo sarebbe stato fermato, riferisce il sito del britannico Metro mentre stava concedendo un'intervista tv in diretta da "uomini mascherati" e portato in una localita' ignota'. Ieri era stato arrestato anche Ismail, terzo fratello del kamikaze. Il Times di Londra aveva riferito che Salman era appena tornato da tre settimane dalla Libia. Entrambi i fratelli sono nati a Manchester da genitori libici scappati dal regime di Muammar Gheddafi.

Intanto l'allerta a Manchester ed in tutta la Gran Bretagna resta a livello di criticita'. A Londra l'esercito sta assumendo il controllo delle strade, militari si trovano attorno al Parlamento, al Palazzo Reale ed alle ambasciate. Mai, dopo la catena di attentati alla metropolitana della Capitale nel 2007, era stato piu' visto un tale dispiegamento di forze.

Dieci sono invece le vittime della strage ufficialmente identificate. Tra di loro due mamme, che si trovavano nel foyer ad aspettare l'uscita delle figlie dal concerto di Ariana Grande. Le ragazze si sono salvate, loro no. Tra i feriti invece sono 20 quelli giudicati in condizioni critiche, con gravissimi danni agli organi e agli arti.

Iniziano ad arrivare le prime reazioni politiche da fuori del Regno Unito. Da Mosca Vladimir Putin fa sapere che mette a disposizione tutte le risorse possibili per una lotta comune al terrorismo, mentre a Parigi il neopresidente Emmanuel Macron dice esplicitamente che verra' ulteriormente prorogato lo stato d'emergenza introdotto dopo l'attentato di Nizza dello scorso 14 luglio. Ma la vera questione pare sia un'altra: Londra e' irritata e non poco con i servizi di sicurezza di Donald Trump, rei di aver rivelato loro, e con troppo anticipo, l'identita' dell'attentatore. Inevitabile una ricaduta non positiva sulle indagini."La polizia britannica e' stata molto chiara sul fatto di voler controllare il flusso d'informazioni al fine di proteggere l'integrita' delle indagini - ha detto il ministro degli interni Amber Rudd alla Bbc - anche per poter beneficiare dell'effetto sorpresa. E' dunque irritante che tali informazioni vengano fuori da altre fonti". Una dichiarazione di rara chiarezza.

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