Baby squillo, una minore al gip: trattate come macchine
Le due minorenni che si prostituivano in una casa ai Parioli, a Roma, spesso dovevano fare i conti con le recensioni negative di qualche cliente apparse sui siti dove si pubblicavano gli annunci. A confermare la circostanza e' stata una delle due ragazzine sentite nell'incidente probatorio davanti al gip Maddalena Cipriani lo scorso 5 febbraio. "E' possibile che qualche cliente si lamentasse del fatto che fossimo arrivate in ritardo o non ci fossimo presentate all'appuntamento o che non fossimo proprio cortesi. Noi alla fine siamo due ragazzine - ha raccontato -, e' normale non essere sempre puntuali. E poi eravamo sotto pressione. Mirko Ieni ci pressava e ci condizionava, ci trattava un po' come delle macchine, per lui dovevamo esserci sempre, tutti i giorni, non voleva perdere i soldi, diceva che gli servivano i soldi per varie cose. Perche' alla fine noi due eravamo l'unica sua fonte di guadagno".
Chiedevamo sempre di non avere ragazzi troppo giovani, per il fatto che magari li potevamo conoscere. Cioe', tipo di 18, 20 anni no, perche' magari li potevamo conoscere. Questa era l'unica nostra preferenza". Lo ha raccontato al giudice Maddalena Cipriani, nell'incidente probatorio del 5 febbraio scorso, una delle due studentesse minorenni che si prostituivano in un appartamento ai Parioli. Mirko Ieni (l'uomo ritenuto dalla procura il gestore del giro illecito, ndr) non sapeva della loro minore eta': "Mi aveva chiesto il documento di identita', ma io non gliel'ho dato perche' non ce l'ho". In ogni caso, le due ragazzine dicevano ai clienti di avere piu' di 18 anni. A ribadirlo e' stata l'altra giovane sempre davanti al giudice.
"La mia amica - ha spiegato - aveva detto a Mirko che faceva l'universita'. E anche io ai clienti dicevo di avere 18 anni, anche se mi e' capitato che qualche cliente mi dicesse, vedendo le forme, 'Ma sei sicura? Sembri piu' grande'". "Noi piu' che altro ci mettevamo i tacchi e ci vestivamo piu' elegante possibile per sembrare piu' grandi - ha proseguito -. Quando poi abbiamo visto che ad alcuni clienti non gliene fregava niente, ci vestivamo normali. Ci truccavamo ma in modo normale. Io mi ero fissata in testa come se avessi proprio 18 anni, dentro di me non avevo piu' 15 anni, facevo come mi pareva".