Balconing a Maiorca, muore turista 23enne
Nuovo probabile caso di 'balconing', la folle sfida di lanciarsi da balconi e terrazze nelle piscine di hotel e residence, in voga fra i giovani turisti, è l'ipotesi che avanzano gli inquirenti per la morte di un giovane norvegese di 23 anni, avvenuta all'alba a Maiorca.
La chiamata ai soccorritori è arrivata alle 4.20, ma per il ragazzo non c'era più nulla da fare, a nulla sono valse le manovre rianimatorie. Un'inchiesta è stata disposta dalla polizia che ipotizza possa trattarsi di caso di 'balconing'.
LO PSICOLOGO AD AFFARI- "E' un periodo in cui i giovani non sono impegnati in attività che li mette in pericolo. Ricordiamoci che se un giovane è impegnato in qualcosa evita di mettersi in pericolo e quindi di rischiare la pelle. Fermo restando che l'adolescente cerca sempre, con questi gesti, di dimostrare il proprio coraggio ai coetanei". Fulvio Scaparro, professore di psicologia all'Università Cattolica di Milano, sceglie Affaritaliani per spiegare questa nuova e insolita forma di divertimento. "Bisogna tener presente che l'essere umano ha paura di ogni cosa e che quindi ogni novità la considera una sfida. In molti, nel corso della loro vita, devono dimostrare di non aver paura. Sia gli adulti, sul posto di lavoro ad esempio, che i giovani che si trovano a doversi confrontare giornalmente con altri coetanei. Sicuramente il fenomeno può anche essere attribuito alla noia e dal voler fare assolutamente e a tutti i costi spettacolo. Ma c'è anche una battaglia interiore da valutare. Insomma al giorno d'oggi bisogna vincere la propria paura cercando di emulare gli altri. Il modo per evitare questi estremismi? Far capire e insegnare ai giovani a tener conto dei propri limiti e a rispettarli come tali".
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