Bruxelles, la marcia dell'odio. E la Polizia "scorta" gli hooligans - Affaritaliani.it

Cronache

Bruxelles, la marcia dell'odio. E la Polizia "scorta" gli hooligans

Le foto e i video esclusivi di Affari

di Lorenzo Lamperti
twitter11@LorenzoLamperti

Astrid proprio non se lo sa spiegare. Scuote la testa bionda mentre una lacrima le passa sul viso. "Doveva essere una giornata contro la paura. E invece ho più paura di prima". Davanti a lei un uomo sui 40 anni, musulmano, tiene in mano i resti bruciati di quello che era un cartello di pace. Un'anziana guarda il marito e mormora: "Com'è possibile, hanno distrutto tutto..." Squarci di un pomeriggio di pura follia a Bruxelles. I circa 450 hooligans di estrema destra, esponenti delle curve delle squadre di calcio più famose del Belgio (tra cui Anderlecht e Bruges) sono stati allontanati dalla Polizia dopo lunghissimi minuti di tensione. A terra, davanti alla Borsa, i fiori e le candele che erano stati riposti in memoria delle vittime degli attentati del 22 marzo sono tutti calpestati. Così quella che doveva essere la marcia contro la paura è divenuta la marcia dell'odio.

LA MATTINATA - Sin dalla mattina sono tante le persone che passano davanti alla Borsa a lasciare qualcosa in memoria delle vittime. Un fiore, un peluche, una candela. C'è chi scrive bigliettini poi affissi sule pareti dell'edificio dando la colpa degli attentati a governo e indifferenza. E poi ci sono i bambini che disegnano per terra con dei gessetti colorati. C'è anche chi staziona lì davanti per ore. Tra questi anche chi si lamenta duramente per il rinvio della marcia contro la paura, richiesto e ottenuto dal governo per "motivi di sicurezza". "Altro che rinvio, è un annullamento bello e buono", dice un ragazzo ai microfoni delle numerose troupe di giornalisti presenti sul luogo. "Hanno deciso loro, senza preoccuparsi di quello che avremmo voluto noi cittadini di Bruxelles".

L'ARRIVO DEGLI HOOLIGANS - Sono le 14,30 circa. Da poco è stata chiusa anche la fermata della metropolitana di De Brouckère, la più vicina alla Borsa tra quelle rimaste aperte. Un gruppo di poliziotti corre in fretta e furia dietro l'edificio mentre un elicottero sorvola l'area. Si capisce subito che sta accadendo qualcosa. Al lato sinistro della Borsa si crea un cordone di agenti in fila indiana pronti a intervenire. I colleghi hanno appena "scortato" un gruppo di hooligans fino a lì davanti. Il problema è che gli hooligans sono troppi, più di 400. Sono tutti vestiti di nero, molti sono totalmente incappucciati, altri con le maschere di V per vendetta. La Polizia acconsente a che qualcuno di loro arrivi sugli scalini della Borsa. Ma rapidamente, come troppe volte negli ultimi giorni, la situazione scappa di mano. Gli estremisti di destra si fanno largo tra i fischi dei presenti (compresi militanti del Partito Socialista) e si insediano in massa sulle scale della Borsa. Partono i cori: "On est chez nous" ("Questa è casa nostra"), "Lo Stato è amico di Daesh", "Dobbiamo farci giustizia da soli". 

INSULTI E PROVOCAZIONI Tante le lattine di birra buttate per terra, tante le urla contro immigrati e multiculturalismo. Le persone presenti sono costrette a lasciare gli scalini della Borsa e vengono prese a male parole. Dall'altro lato della piazza le persone comuni iniziano a fischiare e a scandire slogan anti fascisti e contro l'odio. La tensione si fa sempre più alta. Spintoni, insulti, gestacci a molte donne. Gli hoolingans provocano, i genitori coi bambini scappano via. Il tutto mentre la Polizia resta a guardare. Qualcuno prova a ragionare con alcuni esponenti meno aggressivi ma il caos è totale. La miccia sembra sul punto di esplodere, pronta a rendere tutto ancora più tragico di quanto già non sia stato negli ultimi giorni.

L'INTERVENTO DELLA POLIZIA - A quel punto la Polizia è praticamente costretta a intervenire. Gli agenti in tenuta antisommossa avanzano con l'ausilio di due camionette. Le operazioni non sono brevi. Durante questi lunghi minuti tra hooligans e il resto della piazza continuano a volare parole grosse. Si alzano anche fumogeni e lattine di birra, mentre la Polizia prega le persone tornate a occupare le scale della Borsa di non insultare gli estremisti. "Ma non siamo nazisti", spiega uno di loro. "Siamo patrioti, voi invece fate schifo", mimando gesti osceni all'indirizzo di una donna. L'allontanamento degli hooligans dura parecchi minuti. Qualcuno di loro, sfilando verso De Brouckère, applaude dei militari che assistono sui marciapiedi col mitra in mano. Quasi alla fine vengono accesi anche degli idranti per disperdere la folla, mentre un paio di loro (i più esagitati) vengono presi in consegna dagli agenti.

SCONCERTO, PAURA E SPERANZA - Nel frattempo Place de la Bourse è tornata proprietà dei cittadini di Bruxelles. Ma l'atmosfera non è più quella di prima. Tanta gente è incredula. "Quello che è successo è molto triste", ci dice un cittadino belga di origine algerina che ha stazionato con un cartello in mano tra i fiori per tutto il tempo. "Vengo qui tutti i giorni da mercoledì", racconta. "Resto sempre qui fino a mezzanotte perché voglio stare vicino alle famiglie che hanno perso dei loro cari. Oggi siamo riusciti a insultarli di nuovo". 

"E' scandaloso, hanno annullato in maniera unilaterale una marcia per la pace per permettere invece una marcia per l'odio", ci dice Rachid, giovane belga di seconda generazione. "La Polizia ha scortato dei neonazisti per gridare contro la gente che era qui per rendere omaggio alle vittime. Anzi, zittivano noi che gridavamo frasi contro il fascismo e il nazismo. Questo la dice lunga su come viene protetta la cittadinanza di Bruxelles e del Belgio. Credo sia giunto il momento che qualcuno dia le dimissioni, perché quello che è successo oggi è una vergogna per tutto il Paese e per tutta l'Europa". 

Una bandiera di Israele e una della Palestina sventolano vicine, Bruxelles prova di nuovo a mostrare la sua anima mulltietnica, multiculturale e soprattutto pacifica, ma è molto difficile. Un uomo prova a far partire un coro: "Avremo la pace". Quasi nessuno ha la forza di seguirlo. Una donna col velo lo guarda e sorride amara: "Certo, la pace..." Sta venendo sera, un'anziana prova a sistemare un po' i fiori, inginocchiata per terra. Intorno l'Europa si sgretola.

TUTTI I VIDEO