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Cronache
Capalbio: finta migrante trattata come una appestata

Capalbio è il laboratorio ideale per misurare il radicalchicchismo della sinistra italiana, un po’ come New York e San Francisco sono laboratori ideali per testare il radicalchicchismo Usa.

E quindi è da plaudire l’iniziativa de Il Tempo che ha inviato un “agente provocatore”, come si direbbe nelle questioni di legge, a Capalbio, la cattedrale della sinistra fighetta nostrana.

Capalbio, già nota per la protesta anti-migranti di qualche tempo fa, ora fa il bis e lo fa con l’inviata di colore che gira per la nota cittadina toscana, con ben in vista un bel cartello con su scritto: “Manciare, dormire” e, naturalmente, un’aria affranta e desolata.

Ebbene questo grandioso esperimento sociale, degno di un August Comte, è iniziato alle 9 nel centro della cittadina, oscillando in luoghi frequentati dai granosi vacanzieri estivi e cioè bancomat, bar, panetterie. La finta migrante di colore è accompagnata, discretamente, da un giornalista che registra quello che accade.

In seguito, abbandonato il centro, l’esperimento sociale è traslocato sulle rive preziose del mare dove i ricchi vacanzieri di sinistra, intellettuali e politici, passeggiano annoiati come gli antichi filosofi greci discettando di alti temi morali quali appunto la cattiveria  anti-migratoria di Matteo Salvini, o la sfrontatezza di Luigi Di Maio che ha osato aiutare i lavoratori, che, si sa, sono cosa loro, cioè della sinistra (ed infatti il Pd ha presentato ieri un emendamento al Decreto Dignità  per fregarli meglio, i lavoratori, ma questa è un’altra storia).

Ma torniamo a Capalbio.

Come prevedibile la distanza tra i predicozzi sofisti e la dura realtà è semplicemente siderale.

La finta migrante de Il Tempo viene vista sostanzialmente come una appestata da evitare con ogni mezzo, un insulto alla bellezza e al benessere e un turbamento di quei pochi che hanno ancora coscienza della dicotomia in cui si dibattono.

Ore e ore di attesa e sapete cosa rimedia la poveretta tra centro e spiaggia? 11 euro e venti centesimi e una pizzetta (peraltro ottenuta in seconda battuta, dopo un tentativo di schivarla).

C’è poi da dire che il grosso del malloppo ottenuto, e cioè ben 5 euro in banconota, sono stati ottenuti da una sola bagnante, sotto lo sguardo infastidito del marito.

In compenso non mancano gli insulti: “Che tipa, questa è scema...”, “Adesso vai via, dai!”, “Ma questa sta ancora qua?!”. Poi la poveretta viene apertamente derisa e additata come “ignorante” perché ha scritto “manciare” invece di “mangiare”. Ma se gli intellettuali di sinistra onorano con il dono di una pizzetta la prima richiesta, cioè il “manciare”, non si dimostrano così liberalmente prodighi con la seconda, e cioè “dormire”, nel senso di ospitare la migrante nelle loro ricche villette.

Infatti nessuno la vuole e viene scansata con indifferenza e esistenziale fastidio da questi finti profeti del popolo.

E poi qualcuno, soprattutto a sinistra, osa ancora chiedersi perché Trump vinca negli Usa e Salvini in Italia. Se volete documentarvi nel Bel Paese, basta farvi un giretto a Capalbio, magari insieme ad una vostra complice falsa migrante. La verità più limpida vi balenerà improvvisamente davanti in una epifania inaspettata.

 

 

 

Tags:
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