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"Città narrate, città vissute": le nuove frontiere della governance territoriale con Italiavanti

Italiavanti ha organizzato l'evento "Città narrate, città vissute. Nuovi linguaggi urbani tra storytelling digitale e partecipazione sociale" a Roma. La ricerca SocialCom su città italiane e comunicazione digitale

di redazione

"Città narrate, città vissute": le nuove frontiere della governance territoriale con Italiavanti

Italiavanti ha organizzato l'evento "Città narrate, città vissute. Nuovi linguaggi urbani tra storytelling digitale e partecipazione sociale". L’incontro, un “aperitivo digitale”, si è tenuto martedì 24 giugno 2025 presso l'Enoteca Spiriti a Roma. L'iniziativa ha analizzato le nuove frontiere della governance territoriale, partendo da una ricerca condotta da SocialCom e SocialData sulle città italiane. Diverse istanze della società hanno affrontato il tema sotto la lente della comunicazione digitale e dell’innovazione. Gli ospiti della serata hanno partecipato al dibattito con il proprio punto di vista professionale. 

Il direttore de “Il Foglio” Claudio Cerasa ha voluto parlare delle nuove generazioni: “Nel racconto distorto dei giornali i giovani non leggono, non si informano. Lo fanno, ma senza un brand di riferimento. Per noi è una sfida. Un bacino potenziale importante.”

Il preside della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza Pierpaolo D'Urso ha portato un contributo statistico: “L’Italia è sotto la media europea, al quintultimo posto per competenze digitali. L’obiettivo del 2030 è avere l’80% di persone con competenze digitali di base”.

La deputata del Partito Democratico Michela Di Biase ha parlato di social e politica: "Alcune persone usano un linguaggio e una modalità violenta sui social. Si fa leva sulle emozioni, sulle paure. Il rischio è un sentiment negativo. Come risponde la politica? Non con strumenti congrui. Ad esempio per le periferie, sulla sicurezza. Si dà una risposta di pancia, come fanno i social. Ma servono risposte reali per risolvere le criticità reali."

La giornalista e conduttrice televisiva Maria Latella ha difeso il ruolo e la forza della stampa tradizionale: "Io ancora leggo i giornali, ne ho bisogno. L’informazione si costruisce con la reputazione, con la verifica. I media tradizionali sono di chi riflette, ascolta più voci.  Sui social non si razionalizza, non ci sono più fonti."

Il Ministro per la Protezione Civile e per le Politiche del Mare Nello Musumeci sul ruolo del giornalismo: "Bisogna parlare di prevenzione sui rischi naturali. Il giornalismo italiano deve essere formativo, oltre che informativo. C’è una forte domanda di sicurezza. Le persone vogliono la protezione dello Stato indipendentemente dalla propria condotta."

Il direttore de "Il Mattino" Roberto Napoletano è intervenuto sul nuovo ruolo del sud nell’economia italiana: “Sulla innovazione e ricerca Napoli è il futuro. Così come Cosenza e la sua università. La creatività ha bisogno di bellezza.”

Il Presidente di SocialCom Luca Ferlaino: “Con la nostra prospettiva del digitale, dei dati e dell’innovazione analizziamo la società dove è più semplice far percepire che fare. Questo si attribuisce al web, ai social. La maggior parte delle persone si fa un’idea non scegliendo una notizia ma venendo raggiunta da contenuti in base all’algoritmo”. 

Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative del Comune di Roma, sulla funzione di incontri come quello promosso da Italiavanti: “Porto il saluto del Sindaco Gualtieri. La nostra città sta vivendo una fase straordinariamente positiva. In questo processo di cambiamento e crescita della città è importante avere luoghi per discutere. Luoghi come questo. Siamo in una fase matura del digitale: con questa iniziativa uniamo la dimensione della nuova tecnologia per favorire la partecipazione".


Un'importante occasione di confronto e approfondimento sulla narrazione delle città

L'evento ha rappresentato un'importante occasione di confronto e approfondimento sulle dinamiche emergenti che legano la narrazione delle città alle tecnologie digitali e alla partecipazione attiva dei cittadini, elementi fondamentali per una gestione innovativa e inclusiva dei territori. E i numeri parlano chiaro.

La ricerca di SocialCom: i social media sono il vero mainstream media

La ricerca condotta da SocialCom e SocialData sulle città italiane ha svelato una realtà inequivocabile: negli ultimi 12 mesi, i media tradizionali hanno totalizzato 32 milioni di post online, mentre i social media ne hanno generati ben 287 milioni, un rapporto di 9 a 1. Ma è l'engagement a marcare la differenza abissale: 65 milioni di interazioni per i media tradizionali contro gli oltre 16 miliardi dei social, un rapporto di 250 a 1. In pratica, il 99,5% dell'engagement si concentra sui social media, che si confermano il vero "mainstream media", pur mantenendo un'anima più "underground" e spesso dai toni accesi. L'analisi del sentiment rivela ulteriori divergenze: mentre nei media tradizionali prevalgono i toni neutri (solo il 25% dei post ha un sentiment positivo), sui social oltre 1 post su 4 ha un sentiment negativo. Questa polarizzazione si acuisce su temi di dibattito regolatorio come gli affitti brevi, il divieto di fumo all'aperto e le restrizioni su alcool e orari dei locali. Se sui media tradizionali i toni tendono al positivo, sui social emergono reazioni fortemente contrariate, con un sentiment negativo che si avvicina al 50% su temi come fumo e movida.