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Cronache
Cna, Pil Lombardia -9,8%, consumi -11%. Ripresa possibile solo dopo l'estate

Presentati in conferenza stampa congiunta i risultati del secondo Focus relativo all’impatto del Covid 19 sull’economia del territorio, secondo quanto emerso dallo studio effettuato dall’Osservatorio Economia e Territorio per Cna Veneto e Lombardia. 

Con riferimento specifico alla situazione della Lombardia, il presidente di Cna Lombardia, Daniele Parolo (nella foto), è netto: “I dati più recenti elaborati dal nostro centro studi stimano una caduta dei principali indicatori economici assimilabile a quella di un regime di guerra: Pil al -9,8 per cento, consumi al -11,1 per cento, investimenti al -8,2%. Il dato relativo agli investimenti ha in realtà contenuto le perdite previste dalle precedenti stime di ottobre (-13%), a testimonianza della grande resilienza del tessuto produttivo lombardo. Sarà fondamentale rigenerare fiducia, nelle famiglie e nelle imprese. La domanda interna costituirà il vero discrimine per una ripresa robusta e non solo trainata dall’export, pure decisivo per i segmenti più avanzati del mondo imprenditoriale.”

Continua Parolo: “Cna Lombardia torna a confermare di non avere interesse alle danze della politica, troppo spesso foriere di instabilità: oggi dobbiamo concentrarci su vaccini e investimenti a valere sul Recovery Fund. Per questo abbiamo voluto concentrarci su una lettura di quali aspetti del piano nazionale Next Generation Italia potrebbero realmente incrociare i bisogni delle imprese”.

Il Next Generation EU è il nuovo strumento dell’Unione europea destinato a raccogliere fondi sui mercati per sostenere la ripresa economica e sociale. Entro il 30 aprile prossimo ciascun paese membro dovrà preparare il proprio Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (Pnrr) che darà diritto a ricevere fondi nell’ambito dello strumento per la ripresa e la resilienza.

“Il comparto territoriale del Nord Italia con quasi 2,3 milioni di pmi rappresenta il 50 % delle piccole medie imprese sul territorio nazionale", spiega Parolo nel commentare quanto emerge dallo Sstudio. "Un'area produttiva capitale nello scenario economico del Paese che può ben costituire l’elemento trainante per la ripresa. Ma va rilevato che lo schema di Next Generation EU, così come è impostato, non è a dimensione di piccola impresa ed è necessario tendere ad un impegno comune per far sì che lo diventi. Se si ritenga che alcuni settori siano strategici per l’economia del nostro territorio è necessario che ogni intervento da parte dello Stato si attui rafforzando le filiere e mettendo in sinergia le imprese. Ma soprattutto deve essere strumento efficace e calibrato in grado di rispondere alle esigenze specifiche di quelle aree territoriali e produttive del Paese in grado di trainare la ripresa”.

Lo studio è suddiviso in due parti: la prima che tiene monitorati  dieci indicatori mediante analisi trimestrale specifica sul territorio di riferimento; la seconda parte di questo Focus ribadisce le posizioni in chiave interpretativa relativamente ad alcuni temi specifici quali l’impatto dei provvedimenti governativi sul Sistema Paese nel complesso e sulle PMI del territorio di riferimento (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) con specifica attenzione al Next Generation EU e  al Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF) e al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) analizzati in base alle ricadute  e all’impatto della pandemia da Covid 19.

Dati Lombardia

Pil -9,8% (dato 2020). Le ultime proiezioni delineano un quadro economico più negativo rispetto alle stime precedenti. Per il 2021 si attende una riprese del 3,9%, insufficiente per tornare ai livelli pre-covid (-6,3% rispetto al 2019). 

Consumi -11,1% (dato 2020). Il peggioramento del quadro economico trova corrispondenza in una contrazione dei consumi delle famiglie. Nel 2021 dovrebbero crescere del 3,4%, posizionandosi tuttavia ad un livello più basso rispetto al 2019 (-8,1%)

Export -13,4 (dato settembre 2020). L’export nei primi nove mesi del 2020 si è ridotto del 13,4% pari a 12,7 miliardi di euro. Nel periodo gennaio-settembre 2020 le esportazioni dei comparti manufatturieri fanno registrare una contrazione del 13,2% rispetto agli stessi mesi del 2019. La flessione interessa tutti i comparti, con la sola eccezione di quello agroalimentare (+0,7%).

Tra i comparti maggiormente compiti figurano sistema moda, sistema casa, metallurgia e metalli.

Imprese e addetti

Nel periodo marzo-dicembre 2020 il numero di nuove imprese si è ridotto di quasi 9.800 unità rispetto allo stesso periodo 2019. Tali dati appaiono in linea con il trend delle cessazioni (-9.615). Tra i settori che registrano il dato peggiore ci sono commercio, turismo e manifatturiero.

Rallenta nel terzo trimestre 2020 la flessione del numero di occupati (-28.720). Complessivamente nei primi nove mesi del 2020 l’occupazione si è ridotta di oltre 73.000 unità (-1,6% rispetto allo stesso periodo 2019).

Commenta Stefano Binda, segretario Cna Lombardia: “Sono circa 56 i miliardi del Next Generation Italia, sui 223 miliardi previsti a regime, che risulterebbero a prima vista di maggiore impatto per le micro e piccole imprese. Soprattutto digitalizzazione ed innovazione dei processi e la grande sfida della riqualificazione degli edifici, nella chiave della sostenibilità, rappresentano gli asset più rilevanti su cui puntare per tornare a crescere e a farlo con un innalzamento complessivo del valore aggiunto espresso dalla nostra economia reale. Perché proprio di questo, per CNA Lombardia, si tratta: mettere a terra, concretizzare, far diventare realtà la finanza messa a disposizione dall’Unione Europea”

 

 

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