L'Istituto superiore di Sanità ha reso noto un report che descrive nel dettaglio le caratteristiche dei pazienti deceduti dopo essere risultati positivi al coronavirus. I dati sono stati raccolti su 32.938 dei 34.731 morti in Italia. Nel documento è evidenziata la distribuzione geografica dei deceduti: la Lombardia - come emerge anche dalle cronache - è la regione più colpita in Italia: quasi la metà dei morti sono stati registrati in questa regione. La seconda più colpita è l'Emilia-Romagna, con circa un quarto dei decessi. La terza regione con più morti è il Piemonte, seguito dal Veneto, Liguria e Toscana.
L’età media dei pazienti deceduti, sottolinea il report, è di 80 anni. La malattia ha colpito meno le donne degli uomini: le donne decedute sono 13.692, il 41,6% del totale. Le donne decedute dopo aver contratto l'infezione hanno un’età più alta rispetto agli uomini. I morti al di sotto dei 50 anni sono — all'11 giugno — 366: l'1,1% del totale. 83 di loro avevano meno di 40 anni (53 uomini e 30 donne con età compresa tra i 0 e i 39 anni). Ben 62 di loro avevano gravi patologie preesistenti; 14 non sembravano averne; di 7 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche.
Quali sono stati i sintomi che hanno portato al ricovero? Febbre e dispnea i più comuni. Difficoltà a respirare, tosse e in una prcentuale minima diarrea ed emottisi. Le patologie croniche preesistenti più comuni registrate nei pazienti deceduti erano l’ipertensione arteriosa (67%), diabete mellito-Tipo 2 (30,3%), la cardiopatia ischemica, (27,8%) e la fibrillazione atriale (22 per cento) oltre allo scompenso cardiaco (15,7%). Il numero medio di patologie osservate nei pazienti poi deceduti è di 3,3: solo 144 pazienti (4,2% del campione) presentavano 0 patologie e solo 505 (14,7%) presentavano una sola patologia.
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