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Cronache
Coronavirus, quanto costano le mascherine? Differenza tra 8 città italiane

L'inchiesta mette in luce la difficoltà di reperimento e la differenza di costo delle mascherine in 8 città del territorio italiano
 

La mascherina, strumento prezioso nella lotta al coronavirus, oltre a essere sempre più spesso non disponibile è anche diventata oggetto di speculazioni

Ad emergere nell'inchiesta condotta da Altroconsumo è la difficoltà di reperimento in Italia dell'oggtto: nel 43% delle farmacie contattate, le mascherine non sono disponibili. A Milano, dove è stato imposto dalla Regione Lombardia l'utilizzo della mascherina, ne è sprovvista quasi una farmacia su due, e nella probabilità che si trovino, allora il prezzo sale: in media 2 euro per una mascherina chirurgica. 

 

Tra chi si ingegna con il fai da te e chi non bada al prezzo pur di conquistarsene una, la situazione sfugge di mano. Anche perché con il decreto Cura Italia, in questo periodo d'emergenza e in deroga alle normative esistenti, ha permesso la produzione e la vendita di dispositivi in autocertificazione, cioè di prodotti che non hanno l’obbligo di passare i test di efficacia protettiva, per conoscere l’efficienza protettiva dei diversi tipi di mascherine. Eppure anche in questa situazione di scarsa tutela, in cui si trovano in vendita mascherine che si propongono “anti-COVID-19” ma che sono equiparabili alla barriera che può fare un fazzoletto davanti alla bocca,  si fa comunque fatica a trovarle.
 

Disponibilità delle mascherine non capillare


Tra i primi giorni di aprile, Altroconsumo ha preso contatto con ben 122 farmacie e parafarmacie di otto città italiane: Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, chiedendo della disponibilità di mascherine, del prezzo e del tipo di dispositivo. I farmacisti hanno colllaborato a distanza, dimostrandosi molto disponbili nel dare informazioni telefoniche. Dall’indagine è emerso come la fornitura di questi prodotti è ancora ben lontana dall’essere capillare e quanto la situazione sul territorio non sia omogenea. Ci sono città in Italia, come Padova nelle quali le mascherine sono sempre disponibili, e città come Roma e Palermo nelle quali sono risultate difficili da reperire. A Milano, capoluogo della Lombardia, Regione in cui dal 5 aprile è vietato uscire senza, quasi una farmacia su due ne è priva. Dato comune al resto d’Italia, dove nel 43% dei punti vendita non ci sono mascherine. Alcune farmacie hanno comunicato che sono in arrivo, ma in quasi nessun caso sono stati in grado di dare date certe o dare la possibilità al cliente di prenotarle in anticipo. 

Per quanto riguarda i tipi di mascherine disponibili, si tratta quasi sempre di dispositivi chirurgici o similchirurgici (cioè di mascherine concepite per proteggere gli altri dai noi e non viceversa). Ovviamente trattandosi di una indagine telefonica non è stato possibile verificare di persona le caratteristiche delle mascherine vendute: i farmacisti contattati hanno detto di avere per lo più mascherine in carta, cotone, lavabili, a tre strati. Per i veri e propri dispositivi di protezione individuale, quelli dotati di filtro FPP2 e FPP3, la disponibilità è minore se non addirittura inesistente (per le FPP3).
 

Prezzi delle mascherine "ballerini"


Per quanto riguarda i prezzi, la situazione è davvero incontrollata. Si va da episodi chiaramente speculativi a farmacisti che, al contrario, le danno contingentate ma in regalo. Le differenze sono apparentemente ingiustificabili: in una farmacia di Napoli (chiamata due volte per sicurezza) una mascherina da loro definita “chirurgica” viene venduta a 6 euro e 50 al pezzo, ben il 1200% in più rispetto ai 50 centesimi del minimo venduto a Milano. In media, una mascherina chirurgica è venduta a circa 2 euro al pezzo, una FPP2 a quasi 10 euro e una FPP3 (trovata in un solo punto vendita) a 35 euro.
 

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