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Cronache
Da Nomisma otto progetti per ripartire dopo il sisma

Nomisma presenta otto soluzioni per il rilancio del Centro Italia colpito dal terremoto. 

Dall’implementazione di un sistema di produzione di latte ovicaprino biologico, allo sviluppo di una filiera di produzione suinicola e di trasformazione in prosciutti di Norcia IGP, dalla valorizzazione dell’immenso patrimonio di seconde case a fini turistici, passando per l’istituzione di un sistema di trasporto a chiamata per migliorare la mobilità locale, per giungere alla promozione di un sistema di cure domiciliari attraverso un nuovo ruolo strategico delle farmacie rurali, alla diffusione di complessi residenziali multigenerazionali e alla realizzazione di un villaggio per il sostegno ai malati di alzheimer.

Queste sono le soluzioni per “Ripartire dopo il sisma” avanzate da Nomisma in uno studio presentato oggi a Roma presso la Sala Minerva di Unicredit. A prendere la parola durante il convegno Piero Gnudi, Presidente Nomisma, Giovanni Forestiero, Regional Manager Unicredit, Luigi Scarola, Responsabile Sviluppo Territorio e Welfare Nomina, Fabrizio Iaccarino, Responsabile Affari Istituzionali Territoriali di Enel, Sergio Ginocchietti, Responsabile Liquidazione Property UnipolSai, Vito Claudio Crimi, Sottosegretario di Stato Presidenza del Consiglio dei Ministri.

"I progetti promossi da Nomisma riguardano lo sviluppo del territorio, ancor più che la ricostruzione in sé, che è un passaggio fondamentale. Il territorio devastatato dal terremoto va visto in modo omogeneo: non è più possibile distinguere due paesi collocati su due regioni diverse, perché essi operano all'unisono nello stesso tessuto imprenditoriale e nello stesso territorio. Per quanto riguarda i cantieri del Centro Italia, stiamo attivando delle misure per accelerare la ricostruzione pubblica con procedure speciali", ha dichiarato l'Onorevole Vito Claudio Crimi.

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VIDEO Crimi: "Progetti Nomisma buona soluzione per Centro Italia"

Unicredit è una banca fortemente presente nel Centro Italia, profondamente radicata nel territorio. Abbiamo condiviso, attraverso l’esperienza dei nostri colleghi e dei nostri clienti, le difficoltà e le sofferenze, che sono state le prove a cui siamo stati sottoposti in questi anni. - ha spiegato Giovanni Forestiero di Unicredit durante il suo intervento introduttivo - Come banca abbiamo cercato di supportare imprese e famiglie in difficoltà con diverse iniziative. Per fare bene, abbiamo bisogno di ascoltare le espressioni del territorio e abbiamo bisogno di dare risposte che aiutino allo sviluppo armonico e sostenibile e anche a un diverso approccio culturale basato sulla valorizzazione delle competenze e delle specificità del territorio medesimo delle persone.”

“Il sisma ha colpito un territorio che era già in fase di spopolamento ed è una situazione diversa dagli altri sismi che purtroppo ogni 10 anni più o meno colpiscono il nostro Paese, perché qui si rischia che se non si procede con una ricostruzione fisica, accompagnandola con una ricostruzione del tessuto sociale, rischiamo che la zona rimane spopolata. - ha sottolineato Piero Gnudi di Nomisma - Questo è quello che ha spinto Nomisma a fare questo studio, per vedere se c’erano le possibilità di ricostruire, dal punto di vista economico e sociale, delle attività che potessero dare lavoro ai giovani e quindi farli ritornare nei territori abbandonati.”

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VIDEO: Sisma, Nomisma: "8 progetti per ricostruire Centro Italia"

Si tratta di otto progetti realizzati dal Centro Studi bolognese con l’obiettivo di definire alcune iniziative d’impresa in grado di alimentarne il debole tessuto nel breve periodo, attraverso una interlocuzione avviata con i territori e nell’ambito di una visione di sviluppo che punti ad una valorizzazione delle vocazioni delle aree appenniniche del Centro Italia.

A quasi tre anni dal sisma, il quadro di attuazione della ricostruzione risulta indubbiamente complesso e rallentato, nonostante le ingenti risorse finanziarie messe in campo. Le cause sono generalmente imputate al progressivo allargamento dell’area del cratere, alla rigidità delle procedure, al sedimento normativo e alla presenza di difformità edilizie preesistenti che, almeno all’inizio, hanno frenato i procedimenti.

“Si deve ripartire dalle infrastrutture, ovvero dalla rete di distribuzione dell’energia elettrica, fibra ottica e rete per una mobilità sostenibile e anche una rete di interventi nell’ottica della sostenibilità a favore soprattuto delle scuole e delle piccole medie imprese. - ha dichiarato Fabrizio Iaccarino di Enel - Enel, ad esempio, ha lanciato da poco un’iniziativa di crowdfunding su un progetto che si chiama Alleva la speranza, sponsorizzando quindi in buona sostanza la ripresa di quattro aziende agricole di queste quattro regioni colpite dal sisma.”

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VIDEO: Sisma, Enel: "Ripartire da infrastrutture per ricostruire Centro Italia"

“Noi siamo assicuratori, quindi per ripartire serve ragionare in un’ottica di partnership pubblico-privato. Solo così si potrà ripartire molto più velocemente e in maniera più efficace con i cittadini. L’intervento delle assicurazioni è, secondo il mio modo di vedere, assolutamente necessario in questa fase, soprattutto nel post evento", ha commentato Sergio Ginocchietti di UnipolSai.

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VIDEO: Sisma, UnipolSai: "Rilanciare territorio con partnership pubblico-privato"

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