Dal voto di scambio al piano regolatore. Quarto, tutte le ombre sul M5s - Affaritaliani.it

Cronache

Dal voto di scambio al piano regolatore. Quarto, tutte le ombre sul M5s

Anche il Movimento 5 Stelle dentro Gomorra. Dal voto di scambio al piano regolatore, dallo stadio alla gestione della rete idrica: tutte le ombre del caso Quarto sul "partito" di Beppe Grillo. Una vicenda che mette imbarazzo al Movimento perché fa pensare a qualcuno, a torto o a ragione, che anche i grandi innovatori e accusatori del sistema non sono esenti da commistioni dubbie o pericolose. Rosaria Capacchione sull'Unità scrive che il Comune di Quarto va sciolto: "Ho visto sciogliere comuni per molto meno”.

Uno dei primi punti da chiarire è quello del piano regolatore. Appena eletta, il sindaco Rosa Capuozzo revoca la proposta preliminare presentata dalla commissione straordinaria antimafia, intervenuta dopo lo scioglimento del Comune per mafia avvenuto nel 2013. Proprio il condizionamento delle scelte urbanistiche è l’oggetto dell’indagine della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli sulle attività criminali del clan Polverino-Nuvoletta. Proprio l'assenza di un piano regolatore aveva in passato fatto gli interessi dei clan che in tal modo avevano gioco facile nel condizionamento di imprenditori e amministratori.

Alfonso Cesarano, come spiega l'Huffington Post, l’imprenditore sospettato nelle carte di Woodcoock di essere colluso con la camorra, parlando al telefono fa capire tutto dello scambio politico-mafioso: “L’assessore glielo diamo noi. E lui ci deve dare quello che noi abbiamo detto che ci deve dare. Ha preso accordi con noi, Dopo, così come lo abbiamo fatto salire, lo facciamo cadere”. Il riferimento è a Giovanni De Robbio, l’uomo del presunto accordo con la camorra, espulso dai Cinque Stelle solo quando l’inchiesta è entrata nel vivo. De Robbio è indagato per tentata estorsione ai danni del sindaco e per voto di scambio. Sempre Casarano diceva al telefono: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant’anni. Si devono portare là sopra e devono mettere la X sul movimento Cinque stelle”.

Altro aspetto oscuro è quello che riguarda la rete idrica di Quarto. I lavori per la rete idrica, spiega ancora Huffington Post, erano stati affidati alla Fradel, una ditta che aveva una interdittiva antimafia sospesa dal Tar ma ancora sub judice perché l’avvocatura di Stato aveva presentato ricorso. Ebbene, l’avvocatura di Stato vince il ricorso con sentenza depositata il 29 settembre, ma la ditta ha continuato a lavorare finché la Capacchione e altri parlamentari non hanno depositato una nuova interrogazione parlamentare.

In realtà, dunque, le proteste e le segnalazioni su quanto avveniva a Quarto erano cominciate molto prima dell'esplosione del caso giudiziario, prima del quale il Movimento 5 Stelle ha provveduto all'espulsione di De Robbio. Ma le ombre su tutta la vicenda rimangono.

LA DIFESA DEL SINDACO - La gestione degllo stadio 'Giarrusso' e' nelle mani dell'amministrazione, e l'ex consigliere comunale Giovanni De Robbio e' fuori dal consiglio e dal Movimento 5 Stelle. Il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, all'indomani della bufera sollevata dalla pubblicazione su di intercettazioni legate all'inchiesta della procura di Napoli su una tentata estorsione ai suoi danni da parte di De Robbio, indagato anche per voto di scambio politico-mafioso, ribadisce in una nota la linea di difesa gia' adottata in una conferenza stampa il 30 dicembre scorso ("l'espulsione dell'ex consigliere e' del 14 dicembre scorso perche' si e' allontanato dalla linea politica dell'amministrazione"), e sottolinea che sulla vicenda "non ci sono novita'". La struttura sportiva, la cui gestione secondo i pm De Robbio voleva far ottenere illecitamente a imprenditori a lui vicini, scrive il primo cittadino, "decaduta la convenzione con la societa' privata", ha una gestione pubblica "fortemente voluta dall'amministrazione" che ha lavorato ai regolamenti, all'allaccio di nuove utenze intestate al Comune e a un calendario di uso dell'impianto condiviso con le associazioni sportive locali. La maggioranza in consiglio comunale e' schierata compatta con il sindaco, che non dara' le dimissioni. "Siamo coesi - conferma all'Agi il capogruppo M5S Alessandro Nicolais, respingendo ogni possibilita' di infiltrazioni della criminalita' organizzata sul voto a Quarto - Rosa Capuozzo non e' sola. Questa e' solo la battaglia del sindaco, ma quella di un movimento e di una maggioranza che hanno scelto onesta' e legalita' come cifra della sua azione". Non c'e' nemmeno "cambiamento di rotta" nella decisione di una gestione pubblica dello stadio. "Mai pensato a privati - dice Nicolais - abbiamo atteso che scadesse il contratto in vigore quando ci siamo insediati, e abbiamo ereditato solo debiti dalla societa' uscente, che non e' la stessa che nell'ipotesi dei pm De Robbio intendeva favorire. Persino per l'allaccio della corrente elettrica abbiamo dovuto affrontare morosita' pregresse". Anche il rimpasto di giunta imminente, spiega il consigliere, era nell'aria ben prima che scoppiasse il 'caso Quarto': "C'erano situazioni che facevano percepire la necessita' di cambiamenti".