Denise Pipitone, parla il perito: "Più voci nell'intercettazione di Jessica"

I chiarimenti sull'intercettazione ambientale del 24 novembre 2004 e sulla frase "va pigghia a Denise" al centro della trentunesima udienza del processo davanti al Tribunale di Marsala (Trapani) per il sequestro di Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre 2004. Imputati la sorellastra, Jessica Pulizzi, per concorso nel sequestro della minore, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, per false dichiarazioni al pm. Oggi ha deposto il perito del Tribunale, Carla Ciriaco, incaricata di trascrivere i file audio registrati dalla cimice sullo scooter di Jessica.
La teste ha sottolineato che mentre il ciclomotore è in movimento, con a bordo due donne, si sente un forte rumore e solo quando questo viene spento e parcheggiato sul marciapiede, si percepiscono meglio le voci. "Dopo 42 secondi dallo spegnimento del veicolo - ha riferito Ciriaco - si odono due voci maschili in lontananza. Si sente un primo soggetto dire " Va pigghia a Denise. Ma Peppe, chi ti rissi? D'unni l'ha purtare?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto? Dove la devo portare?", ndr)". Un altro uomo, piu' lontano rispetto al primo, risponde: "Fora. ("Fuori", ndr)".
In precedenza, l'ispettore di polizia Vincenzo Todaro, ascoltato come teste, aveva riferito che a seguito di questa intercettazione, gli investigatori ascoltarono diverse persone che avevano delle figlie di nome Denise, ma gli accertamenti diedero esito negativo. In quell'occasione Todaro disse che le due donne a bordo dello Scarabeo erano Jessica Pulizzi e la sorella Alice, indagata di reato connesso in un secondo filone di inchiesta, ma oggi Ciriaco ha parlato di una terza voce femminile che si aggiunge alle altre quando il motorino viene posteggiato.
La mattina del primo settembre 2004 la sua sorellastra e principale imputata, Jessica Pulizzi non avrebbe portato in officina il suo scooter, tra le 8,30 e le 9, come da lei sostenuto finora. A smentirla è stato Stefano Di Bona, rivenditore di motorini, ascoltato oggi dal Tribunale di Marsala. Di Bona, titolare della concessionaria dove Jessica acquistò il suo "Scarabeo" nel maggio 2004, ha contraddetto la ricostruzione fornita dall'imputata sui suoi spostamenti il giorno del sequestro.
A smentire Jessica, anche Giovanni Rallo, proprietario dell'officina meccanica convenzionata con l'Aprilia che si trova in via Livorno, a Mazara. Jessica si recò nella sua officina per il primo tagliando, ha detto il testimone, nel "luglio del 2004". Lo stesso Rallo in precedenza agli investigatori aveva detto che "Pulizzi venne in officina per una riparazione non effettuata tra il 30 agosto e il 4 settembre 2004, a eccezione del primo settembre".
"Sul veicolo si sentono due voci femminili - ha spiegato il perito - una parla in dialetto, l'altra invece ha un accento italiano. Quando si ferma il motore, si aggiunge una terza voce femminile che si sovrappone alla seconda. C'è un piccolo dialogo tra le tre sulle vacanze, poi le tre voci di donne si allontanano". Presenti in aula i genitori di Denise, Piera Maggio e Piero Pulizzi.