Cronache
Don Luca Torresi, una vita al servizio della comunità

Don Luca: "Quando ho comunicato ai miei colleghi che sarei andato via, la spiegazione che ho dato è che mi era stata proposta una felicità più bella"
Don Luca Torresi, da carabiniere dei RIS a parroco di Giulianova: una storia di vocazione esemplare
Le offerte deducibili sono un atto di grazie verso i sacerdoti che donano il proprio servizio quotidiano alle comunità e ai più bisognosi. Grazie a Uniti nel Dono è possibile trasmettere il calore della riconoscenza agli oltre 33 mila parroci presenti sul territorio italiano. Una storia di vocazione esemplare quella di Don Luca Torresi, nato professionalmente come Carabiniere nel Reparto Investigazioni Scientifiche e attualmente sacerdote presso la parrocchia di Giulianova, un paesino di mare in Abruzzo.
Il filo rosso della vita di Don Luca è sempre stato il servizio nell’ottica del bene comune. "Quando ho comunicato ai miei colleghi che me ne sarei andato" afferma Don Luca Torresi "la spiegazione che ho dato è che mi era stata proposta una felicità più bella di quella che già stavo vivendo. Le reazioni sono state molto diverse. Alcuni non hanno capito, altri sono rimasti meravigliati e c’è chi si è commosso”.
Da un percorso di vita operativo a una vita percorsa nella spiritualità. Al ritorno da un pellegrinaggio, alcuni affetti molto cari a Don Luca iniziano a percepire in lui una luce diversa, un mutamento spirituale: “Al mio rientro alcuni miei amici mi fecero notare un cambiamento. Io mi sentivo sempre lo stesso e non avevo avvertito questi segnali che solo i veri amici possono percepire” prosegue il Don.
Il primo passo di un faticoso decennio di discernimento, terminato il 30 maggio 2015 con l’ordinazione sacerdotale di Don Luca a 42 anni, nella stessa chiesa dove serviva la messa come chierichetto. Oggi l’ex carabiniere serve la piccola comunità della parrocchia della Natività di Maria Vergine di Giulianova, una città di mare che conta circa 24mila abitanti. Una comunità che, oltre alle complessità sociali legate alla cittadina di mare, ha dovuto affrontare numerosi disagi relativi al mondo del lavoro.
Don Luca ha raccolto le necessità e le esigenze di circa 7mila fedeli, facendo della parrocchia un punto di riferimento anche durante le perdite portate dalla pandemia. In un contesto di isolamento e lontananza, Don Luca è riuscito a far nascere occasioni di riunione e collaborazione che hanno avvicinato spiritualmente l’intera comunità.
“Don Luca è un faro come quello di Giulianova che per me è il posto più bello della città” afferma il parrocchiano Lorenzo, mostrando come Don Luca sia ormai diventato cardine sociale e spirituale per la comunità intera. Dai ragazzi della catechesi agli anziani, dai parrocchiani più fragili a coloro che vivono in condizioni di disagio estremo: chiunque cerchi un bagliore d’aiuto in parrocchia, non troverà mai la porta sbarrata.
Un faro la cui luce non si lascia intrappolare dalle colonne della chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo, ma si offre a tutti coloro che chiedono un po’ di aiuto per illuminare il cammino.
“L’immagine del faro è bellissima perché tante volte" conclude Don Luca "e la pandemia ce l’ha insegnato, si perde la speranza poiché, non facendo più le stesse cose, sembra quasi che il mondo finisca.”