Farmaci, indagati a Roma i vertici Roche-Novartis
Associazione per delinquere, aggiotaggio, disastro doloso, corruzione e truffa ai danni di enti pubblici: sono questi i reati formulati dalla procura di Roma nei confronti di dirigenti e amministratori di Roche e Novartis, le due multinazionali del farmaco recentemente multate dall'Antitrust perche' sospettate di aver fatto 'cartello' affinche' solo un prodotto, il Lucentis, molto costoso, venisse utilizzato al posto di uno meno caro, l'Avastin, per la cura della vista.
Si tratta degli stessi reati perseguiti da tempo dalla procura di Torino che si sta occupando di fatti analoghi. Si profila, dunque, un conflitto di competenza tra i due uffici giudiziari. I magistrati di Roma (il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Stefano Pesci) chiederanno presto a quelli del capoluogo piemontese la trasmissione degli atti, come prevede l'articolo 54 bis del codice di procedura penale. Se la risposta dei pm torinesi dovesse essere negativa, scatterebbe il contrasto.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che prevede norme precise contro i 'cartelli' delle aziende del farmaco dopo il caso Novartis-Roche e che inoltre reintroduce le tabelle per la classificazione delle sostanze stupefacenti. Lorenzin: "Sì a norme per farmaci meno onerosi ma sicuri".
DROGA - Le tabelle delle sostanze stupefacenti "sono state rimodulate tenendo conto della sentenza della Corte Costituzionale. C'e' una distinzione in due tabelle". Lo ha ribadito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al termine della Cdm sottolineando che dopo la sentenza, son venuti meno "gli ultimi aggiornamenti dal 2006 a oggi". "E' un tema delicato che sto affrontando in questa sede solo dal punto di vista sanitario", ha aggiunto il ministro sottolineando che nelle tabelle erano uscite dall'alveo della codificazione circa 500 nuove droghe e sostanze sintetiche. La sentenza aveva creato un "vuoto normativo che ha prodotto un'emergenza". "Si era creata una situazione di 'vacatio' che rendeva complessa anche la terapia del dolore - ha continuato -. Erano state stabilite delle prescrizioni semplificate che erano venute meno cosi' come per terapie sostitutive dei farmaci e per i trattamenti di alcune particolari patologie che necessitano di sostanze che sono state nel tempo autorizzate". Il Cdm e' intervenuto quindi oggi, ha tenuto a precisato il ministro "dal punto di vista amministrativo e non penale".