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Cronache
Foglio contro M5s: "Anche la smentita è una truffa come il loro programma"
Foto LaPresse

"Anche la smentita del m5s è una truffa come il loro programma", con questo icastico titolo Il Foglio risponde alla smentita dei grillini sui presunti cambiamenti del programma votato dagli iscritti su Rousseau. Cambiamenti che sarebbero avvenuti in segreto dopo il 4 marzo, senza consultare i votanti, e allo scopo di facilitare e favorire l'alleanza con gli altri partiti. In primis il Pd.

“Siamo costretti a smentire Il Foglio" dichiarava il post pubblicato sul Blog delle Stelle in risposta all'articolo di Luciano Capone, "perché la vera truffa è proprio l'articolo che oggi ci accusa di aver modificato i punti programmatici subito dopo il voto delle elezioni politiche”.

Ma la Redazione del Foglio risponde punto per punto: "Ammettere che il programma sia stato modificato il 21 febbraio, come sostiene il M5s, conferma esattamente quanto sostiene l'articolo di Capone. Le due date, il 2 febbraio e il 7 marzo, sono prese come riferimento perché sono le uniche disponibili su web.archive.org, portale che consente di risalire alle pagine web modificate o cancellate su un sito: quello che si riscontra è che in questo intervallo di tempo sono state effettuate delle modifiche, non per forza il 7 marzo. Scrive infatti Capone, a proposito del programma Esteri: “Nella nuova versione, cambiata poco prima o poco dopo le elezioni, il passaggio più duro parla dell’'esigenza di aprire un tavolo di confronto in seno alla Nato'”. Quello che è certo, e che conferma anche il M5s, è che i documenti sono stati modificati dopo essere stati consultati e votati dagli iscritti, il 21 febbraio: circa 10 giorni prima delle elezioni, ma molti mesi dopo il voto online degli iscritti. Alla faccia della democrazia diretta".

Il Foglio quindi, mettendo a confronto i link delle due versioni differenti, dimostra quanto la sezione Esteri abbia subìto cambiamenti non proprio irrisori. E risponde anche a tono all'obiezione secondo cui gli iscritti sapevano di votare delle versioni non definitive del programma.

Dichiara Il Foglio: "Secondo quanto affermato nel post [sul blog del M5s ndr], agli iscritti sarebbero state sottoposte per il voto "versioni provvisorie" del programma, una caratteristica mai evidenziata prima d'ora. Sulla copertina di alcuni capitoli pubblicati prima delle modifiche si legge “programma parziale”. Tuttavia “parziale” non è sinonimo di “provvisorio” e sembra piuttosto indicare che il programma definitivo sia la somma dei singoli capitoli".

Il Blog delle Stelle stigmatizzava anche l'uso dell'espressione "diametralmente opposto" usata da Luciano Capone per definire la nuova versione del programma rispetto a quella precedente, o parziale, o provvisoria, per utilizzare le espressioni grilline. 

E Il Foglio risponde: "Il senso diametralmente opposto si riscontra in altri passaggi della versione finale, non citati in questo post, che sceglie strumentalmente di mettere in evidenza un virgolettato decisamente più morbido di altri. Nell'ultima versione del programma Esteri, per esempio, si parla di “affrontare insieme in Europa” le sfide del domani “come stati sovrani liberi e indipendenti” nel mondo multipolare. Posizione meno antieuropeista di quella portata avanti durante il periodo delle consultazioni con gli iscritti."

Il programma del M5s, secondo il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, sarebbe mutato nelle parti riguardanti aspetti cruciali quali il rapporto con la Nato, con l'Euro, con l'Unione Europea, con la "guerra", con il regime di Assad, nei rapporti con Vladimir Putin (le lodi al quale sono state ridimensionate nell'ultima veresione), ma anche per quanto riguarda la politica interna e la questione Lavoro.

A tal proposito, si legge sulla smentita del Foglio: "Dal “programma Lavoro” è stato rimosso il capitolo sui “Sindacati senza privilegi”. Perché quella proposta consacrata da 47.709 preferenze è stata eliminata?", e il quotidiano si interroga sul perché nella versione definitiva compaiano quattro documenti ulteriori – Smart Nation, Sport, Editoria e Unione Europea – che non sono mai stati sottoposti al voto degli iscritti. 

Insomma, il battibecco (per usare un eufemismo) tra M5s e Il Foglio continua, ma cosa ne pensano gli iscritti al Movimento, i simpatizzanti e gli elettori? Se qualcuno alza timidamente la voce contro la deriva "dimaiocristiana" in atto, la maggior parte degli aficionados grillini si comporta e reagisce come ha sempre fatto: con la stigmatizzazione delle obiezioni, l'attacco ai "pennivendoli", ai "giornaletti" e la difesa a spada tratta dei ragazzi del Movimento "che tanto stanno facendo per il Paese disastrato". Insomma, tutto cambia perché nulla cambi. Anche se si tratta di programmi.

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