Cronache
Garlasco, Alberto Stasi rifiuta eredità per non risarcire i Poggi? Archiviato

Omicidio Garlasco/ Alberto Stasi avrebbe rifiutato un'eredità per non risarcire i genitori di Chiara Poggi. Ma il gip ha archiviato
Garlasco: no a eredita' per non risarcire Poggi, archiviato Stasi
Il gip di Milano Natalia Imarisio ha archiviato l'indagine nella quale Alberto Stasi era accusato, in concorso con la madre e gli zii, di avere rinunciato all'eredita' paterna per sottrarsi a quanto stabilito dai giudici che l'hanno condannato all'ergastolo e al risarcimento di un milione di euro a favore della famiglia di Chiara Poggi. Stasi e' stato condannato in via definitiva all'ergastolo il 13 dicembre 2015 per l'omicidio della ragazza avvenuto a Garlasco. Secondo la denuncia dei Poggi, Stasi avrebbe evitato di dichiarare di accettare l'eredita' entro 40 giorni dalla chiusura dell'inventario, facendo decadere il suo diritto senza una rinuncia espressa.
Un fatto definito dal gip "certamente anomalo" che non poteva spiegarsi "con una totale dimenticanza dovuta alle condizioni di stress in cui versava Stasi, risultando anzi sospetto proprio per la coincidenza temporale con quella grave pendenza giudiziaria che appunto, e ben giustificatamente, i pensieri di Alberto Stasi doveva costantemente occupare e che avrebbe potuto comportare anche una pesante condanna risarcitoria in favore delle parti civili". Nel provvedimento di archiviazione, il gip osserva che "nel giudizio civile le parti risultano a un passo dal trovare l'accordo' ma, a quanto si apprende da fonti legali, la trattativa e' saltata nel gennaio scorso perche' i Poggi hanno rifiutato l'offerta degli Stasi. Offerta che comprendeva la casa di Garlasco dei familiari del detenuto e 400mila euro, contando anche i soldi guadagnati da Alberto col suo lavoro nel carcere di Bollate. L'indagine chiusa con un'archiviazione era nata proprio da una denuncia dei Poggi che lamentavano "non certo immotivatamente - scrive il giudice - la pervicace sottrazione di Alberto Stasi all'adempimento dei suoi obblighi". Il giudice ha archiviato le accuse di falsa dichiarazione a pubblico ufficiale e mancata esecuzione di un provvedimento del giudice perche' le dichiarazioni al notaio di Stasi in relazione all'eredita' del padre non sono "tali da poter essere agevolmente qualificate come dolosamente temerarie e, anzi, forse suggerite gia' all'epoca a Stasi da chi gli aveva fornito consulenza".
