Garlasco, l’avvocato di Stasi esce allo scoperto sui Sempio. VIDEO - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:20

Garlasco, l’avvocato di Stasi esce allo scoperto sui Sempio. VIDEO

De Rensis (legale di Stasi) a Dentro la Notizia parla di “tranquillità sorprendente” della famiglia Sempio dopo l’interrogatorio. La replica del legale e cosa dicono le intercettazioni

Nella puntata di giovedì 23 ottobre di Dentro la Notizia (Rete 4), l’avvocato Antonio De Rensis, storico difensore di Alberto Stasi, ha parlato di una “tranquillità sorprendente” mostrata da Andrea Sempio e dai familiari nelle ore successive a un interrogatorio del 2017, citando conversazioni intercettate. Il legale di Sempio, Fabrizio Gallo, ha ribattuto: la serenità può dipendere dal supporto del proprio avvocato dell’epoca, Massimo Lovati, poi revocato. Ecco cosa è successo in TV e cosa c’è agli atti. 

Cosa è successo a Dentro la Notizia

In diretta con Gianluigi Nuzzi, De Rensis ha richiamato le intercettazioni dell’11 febbraio 2017 tra i genitori di Sempio: in una frase il padre dice «Vedrai che finirà presto, vedrai che finirà a marzo», elemento giudicato “inusuale” dal difensore di Stasi per il contesto. 

La replica. In trasmissione e sui media, l’avvocato Fabrizio Gallo ha ricordato che la presunta serenità può essere ricondotta all’assistenza legale: «un avvocato esperto può infondere sicurezza all’assistito». Sempio ha poi revocato l’incarico a Lovati (decisione e motivazioni ricostruite nei giorni scorsi).

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Le intercettazioni del 2017: che cosa sappiamo

  • Data chiave: 11 febbraio 2017. Conversazioni in famiglia su sviluppi dell’inchiesta; la frase “finirà a marzo” è al centro del dibattito TV e degli articoli odierni.

  • Sullo stato atti: rassegne recenti segnalano criticità/“buchi” documentali su alcune captazioni di quell’anno, oggetto di approfondimenti giornalistici. (Focus: fascicolo 8283/2016). 

Il contesto: perché il nome di Sempio è tornato al centro

Il caso Garlasco è riesploso dopo nuovi racconti sul fronte Savu/Bozzola: tra ieri e oggi diversi quotidiani hanno pubblicato lettere/memoriali del nipote di Flavius Savu (“temeva di fare la fine di Chiara Poggi”), riportando ipotesi di collegamenti con il santuario. Si tratta di dichiarazioni che hanno rilanciato l’attenzione mediatica, non di nuovi atti giudiziari notificati. 
 

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