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Garlasco, anche un frate dovrà fornire il suo Dna: si tratta di un amico di Marco Poggi
Nell'inchiesta adesso entra anche un santuario, tra scandali sessuali e bugie
Garlasco: Andrea Sempio. Alberto Stasi e Marco Poggi
Garlasco, la nuova pista che porta agli scandali sessuali in un santuario
L'inchiesta sull'omicidio di Garlasco ora si allarga anche alla cerchia di amici di Andrea Sempio, nuovo indagato per il delitto di Chiara Poggi a causa dell'impronta 33, quella attribuita a lui presente sul muro vicino a dove è stato trovato il corpo della vittima. Ora nel mirino è finito anche un frate che dovrà fornire il suo Dna. Si tratta - riporta Il Corriere della Sera - di Alessandro Biasibetti, 36 anni. Degli amici di Marco Poggi, il fratello di Chiara, lui è quello di più lunga data. "Siamo cresciuti insieme. Ci conosciamo dall’asilo. Moltissime volte mi sono portato presso l’abitazione di Marco tanto da conoscere sia i genitori che la sorella Chiara, con la quale non avevo un rapporto di frequentazione a causa della differenza di età".
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Con la nuova indagine «alternativa», gli inquirenti sono tornati a bussare alla sua porta. A frate Alessandro hanno chiesto di raccontare, di nuovo, quella compagnia di amici che frequentava la villetta di via Pascoli, e il mese prossimo sarà convocato per un tampone biologico: il suo Dna sarà uno di quelli che saranno infatti confrontati con le tracce biologiche che saranno analizzate nel maxi incidente probatorio richiesto dalla procura di Pavia. L'inchiesta si allarga e aumentano anche le tesi complottistiche, tra presunti abusi sessuali, video hot e bugie. Un mese dopo il delitto di Garlasco, il rettore del santuario della Bozzola, don Gregorio Vitali, lanciò un appello pubblico al killer: "Si costituisca". Cinque anni dopo, sarà vittima di un ricatto a luci rosse da due romeni.
