News
Garlasco, Vespa spiazza lo studio: “Siamo solo all’inizio”. E De Rensis accenna a un dettaglio decisivo
Bruno Vespa sorprende tutti a Dentro la Notizia De Rensis annuncia un dettaglio decisivo sul famoso scontrino. Cosa sta per emergere?

Il caso Garlasco continua a dominare il dibattito televisivo e giudiziario, e l’ultima puntata di Dentro la Notizia, condotta da Gianluigi Nuzzi, ha aggiunto un nuovo livello di tensione. Al centro della scena c’è Massimo Lovati, ex avvocato di Andrea Sempio, che si è presentato davanti alla pm di Brescia Claudia Moregola come persona informata sui fatti nel fascicolo sulla presunta corruzione che avrebbe portato all’archiviazione di Sempio nel 2017.
Lovati dovrà chiarire la questione dei pagamenti in nero, una versione che lui stesso ha più volte confermato, e spiegare come la difesa fosse già in possesso — nel dicembre 2016 — di documenti sensibili provenienti dalla famiglia Stasi. Un dettaglio che ha sollevato interrogativi pesanti sul fronte investigativo.
Ospite in studio, Bruno Vespa ha attirato l’attenzione con un’analisi che ha lasciato tutti senza parole. Secondo il conduttore di Porta a Porta, i famosi “35-40 mila euro che ballano” restano un nodo cruciale, ma senza prove materiali non ci sarà alcun passo avanti giudiziario. Poi la frase che ha gelato lo studio:
“Secondo me, paradossalmente, siamo solo all’inizio di questa storia.”
Una considerazione che, per un caso aperto da 18 anni e già passato attraverso cinque processi, pesa come un macigno.
Accanto a lui, l’avvocato Antonio De Rensis, storico difensore di Alberto Stasi, ha aggiunto un’ulteriore dose di suspense:
“A dicembre il fumo inizierà a diradarsi. Le indagini tradizionali daranno elementi concreti… e lo scontrino sarà protagonista.”
Un riferimento enigmatico che ha subito scatenato analisi e ipotesi: cosa c’è in quello scontrino? E perché potrebbe essere decisivo dopo quasi due decenni?
Intanto, in studio si torna a ribadire un punto: l’indagine bresciana non è un semplice filone parallelo, ma potrebbe ridefinire completamente il quadro del caso, soprattutto ora che anche l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e Giuseppe Sempio risultano indagati per corruzione.
La sensazione, condivisa da più ospiti, è che il caso Garlasco abbia appena imboccato una nuova strada — forse più complessa di tutte le precedenti.
