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Cronache
Genitori Renzi: rischio di reiterazione, prestanome, volantini. LE CARTE

"Attualmente, è in corso di compimento, da parte di Renzi Tiziano e Bovoli Laura, la fase dell'abbandono della Marmodiv ed è del tutto verosimile ritenere che, ove non si intervenga con l'adozione delle richieste misure cautelari, essi proseguiranno nell'utilizzo di tale modus operandi criminogeno, coinvolgendo altre cooperative". E' quanto scrive il gip Angela Fantechi nell'ordinanza con la quale dispone gli arresti domiciliari per i genitori dell'ex premier. Ed è così che viene motivato dunque dai magistrati la possibile reiterazione del reato, nodo del quale si sta discutendo in questi giorni dopo la notifica del provvedimento agli indagati dalla procura di Firenze. "Nei confronti degli indagati non è, allo stato, ipotizzabile la concessione della sospensione condizionale della pena attesa la gravità concreata dei reati per cui si procede e la loro esecuzione in un contesto temporale rilevante", si legge ancora nelle pagine dell'ordinanza che Affaritaliani.it pubblica qui sotto.

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Quelle qui sopra sono le ultime pagine dell'ordinanza del gip di Firenze, che in precedenza descrive il presunto "sistema" messo in piedi dai coniugi Renzi. Nelle carte sono citate alcune testimonianze che spiegano come i presunti soci partecipavano alle cooperative. "Cristina Carabot, nipote degli indagati Bovoli e Renzi, ha partecipato alla costituzione della cooperativa su richiesta di un uomo di cui non sapeva indicare le generalità" e sostiene di "non aver mai svolto il ruolo di amministratore; di aver lavorato da casa per la predetta cooperativa ricevendo buste paga. Irene Fusai ha partecipato alla costituzione della cooperativa, ma non ha ricordato il nome della persona che le aveva fatto la proposta e di aver svolto "qualche lavoretto" per la società Chili della famiglia Renzi". Nelle due pagine che seguono vengono riportate alcune testimonianze riferite alla Delivery Service, cooperativa fallita nel 2011. Tra queste quella di Carlo Fontanelli che, come si può leggere, "si era accorto di essere stato nominato a sua insaputa consigliere di amministrazione della Delivery e che, dunque, aveva sporto querela ed ha precisato poi di aver percepito 500 euro al mese fino al giugno 2010 quale addetto agli automezzi".

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Tra i testimoni citati nell'ordinanza, in particolare sulle presunte fatturazioni false, c'è un imprenditore, Paolo Magherini, che ha dichiarato a proposito della Marmodiv. "La cooperativa era gestita da prestanome… ma tutti nel settore sapevano che era riconducibile alla famiglia Renzi, e in particolare a Tiziano e alla moglie. Poi c’era anche Andrea Conticini. Le fatture che mi avete esibito devo ammettere che sono false: mi fu chiesto di aprire una partita Iva e di emetterle. Mi venivano pagate via bonifico e successivamente io restituivo per intero la somma, in contanti. Questi soldi credo servissero a pagare in nero altri dipendenti. Non ero l’unico a cui era stato chiesto questo favore, ce ne sono molti altri". Nelle due pagine seguenti il gip riporta invece le dichiarazioni dello stesso Magherini sui volantini mandati al macero da Marmodiv, con i soldi destinati, secondo la testimonianza a Eventi 6. "La Marmodiv, su accordo con Eventi6, mandava al macero un numero elevato di volantini, ed emerge altresì che (...) Tiziano Renzi in alcune occasioni si era anche occupato personalmente di ritirare i volantini pubblicitari da inviare al macero", conclude il gip.

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