Rivoluzione cellule staminali. Ecco la cura che salva gli occhi
Una equipe giapponese ha portato a termine oggi il primo trapianto mondiale sull'uomo di cellule staminali pluripotenti indotte (iPs). L'intervento, che è durato circa tre ore, è stato accolto con particolare favore dopo il suicidio dello scienziato Yoshiki Sasai che ad agosto aveva gettato nello sconforto il mondo della ricerca molecolare nipponica.
L'operazione è consistita nell'impiantare nell'occhio di una paziente, una donna di 70 anni, una sottile pellicola di cellule create a partire da cellule iPS, esse stesse derivate da cellule adulte della pelle del braccio di questa persona, ha spiegato l'equipe medica della Fondazione per la Ricerca biomedica e l'Innovazione (Ibri) di Kobe, associata a Masayo Takahashi, dell'istituto pubblico Riken.
L'obiettivo di questa prima operazione sull'uomo è dapprima di provarne la sicurezza, in particolare di verificare se non provoca un cancro, sperando in un miglioramento delle condizioni della paziente. Il ministero della Sanità giapponese aveva approvato un anno fa il progetto presentato da Ibri e da Riken. Con questa metodologia rivoluzionaria, premiata nel 2012 con il premio Nobel, si può sconfiggere la degenerazione maculare, pericolosa malattia oftalmica.