Grillo jr, l'altra ragazza: "Per loro ero un oggetto. Mi facevano foto hot..."

Processo Grillo jr, Roberta svela dettagli di quella notte: "Mentre dormivo loro..."

Si complica la situazione di Ciro Grillo e dei suoi amici imputati per stupro di gruppo. Oltre a Silvia, la ragazza che accusa il figlio del garante del M5s e gli altri di violenza sessuale, arriva la testimonianza al processo di Tempio Pausania dell'altra donna presente nella villa, quella che dormiva sul divano. Prima le lacrime. Poi, dopo una pausa concessa dal giudice per tornare a respirare, lo sfogo. Intimo, drammatico, eppure lucido: "Non ero una persona - dice Roberta e lo riporta Repubblica - per loro in quel momento. Ero un oggetto". Perché "alla fine tutti gli episodi di violenza sessuale... in verità di sessuale ha poco, è tutta una questione di potere. Chi commette questi atti sente di avere potere sulla vittima". Così ora la paura paralizza: "Vorrei uscire con un ragazzo, mi interessa qualcuno e ho sempre il pensiero: come fai a sapere che non è uno che farebbe una cosa così?".

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Roberta aveva già raccontato dettagli agli inquirenti, i ragazzi si sarebbero fatti foto hot e l'avrebbero molestata sessualmente mentre dormiva. "All’inizio, proprio come prima cosa che è successa — ammette Roberta e lo riporta Repubblica — io ho fatto finta che non ci fossero, nel senso, ho appreso di queste foto e poi nella mia testa ho detto che non esistono". Poi però l’inchiesta deflagra sui giornali, tenere tutto dentro è impossibile: "Quando i miei l’hanno saputo, perché non l’avevo comunicato ai miei, a quel punto ho dovuto affrontare questa cosa delle foto". E la scelta della stessa Roberta "di andare a dormire, in quanto Silvia era appartata con Corsiglia e in quel momento pensavo che volesse avere un rapporto sessuale con lui, nel senso, lei è libera di fare quello che vuole, io vado a dormire". Ore dopo però, quando Roberta si alza dal divano e trova Silvia nuda nel letto, si sente dire dall'amica: "Mi hanno violentata". Io le ho chiesto: "Chi"? E lei mi ha detto "tutti".