Dall’inizio delle operazioni, coordinate dal Dipartimento della Protezione Civile, gli assetti specializzati della Marina Militare hanno recuperato, ad oggi, 12 ecoballe per un totale di circa 15 tonnellate di rifiuti che, dalle osservazioni effettuate dai ricercatori e tecnici Ispra e ArpaT, sono risultate integre e in buono stato di conservazione. Dal 6 agosto, data di inizio delle attività, le tre unità navali della Marina Militare, coadiuvate dagli assetti della Capitaneria di Porto, hanno operato su una superficie marina di circa 10 km², più che raddoppiando l’estensione dell’area di ricerca prevista in origine.
Proseguono, inoltre, le attività di gestione del rifiuto da parte della Regione Toscana, nella giornata di oggi, sono state trasferite nel sito provvisorio, individuato all’interno dell’area portuale, anche le ultime 4 ecoballe ancora a bordo di Nave Caprera, che si aggiungono alle 8 già trasbordate dall’inizio delle operazioni e a quelle recuperate dai pescatori o spiaggiate nel corso degli anni precedenti, per un totale di 26 ecoballe messe a dimora nell’area.
Sono in corso le attività propedeutiche allo smaltimento del rifiuto: dopo una prima ispezione del materiale ripescato, tecnici specializzati, seguendo le indicazioni operative dell’ArpaT, con la supervisione dei referenti Ispra e del Dipartimento della Protezione Civile, stanno effettuando i campionamenti sulle ecoballe presenti nell’area, al fine di procedere alla classificazione finale del rifiuto.
L'ANTEFATTO E I DUBBI DIETRO IL DISASTRO AMBIENTALE. Di Cecilia Sandroni Il 23 luglio 2015 la motonave Ivy battente bandiera delle Isole Cook lascia il porto di Piombino verso Civitavecchia. A bordo ci sono 1888 balle di rifiuti destinate a un cementificio bulgaro. Un carico di 56 ecoballe vengono deliberatamente fatte cadere in mare per riequilibrare forse la nave nonostante si trovi in un’area marina protetta senza dare comunicazione dell’accaduto. La comunicazione della quantità inferiore di ecoballe rispetto quella prevista alla Provincia di Grosseto arriva quasi un mese dopo da chi aveva acquistato il carico. A garanzia del carico era stata rilasciata una fideiussione a favore del ministero dell’Ambiente. Eppure, nonostante il disastro ambientale in corso il ministero non attiva la fideiussione, anzi, la Regione Toscana la svincola. La Capitaneria di Porto di Piombino e l’allora sindaco di Piombino, Massimo Giuliani non si attivano per risolvere la questione e nel 2019 viene nominato un commissario straordinario per risolvere il problema che, però viene dichiarato incompatibile. Nel frattempo i pescatori trovano sempre più plastiche nelle loro reti e c’è una moria inspiegabile di delfini sulla costa livornese. Il 25 giugno 2019 il contrammiraglio Aurelio Caligiore viene nominato commissario straordinario, individua il punto in cui sono concentrate il maggior numero di balle e aveva anche segnato la strada per organizzare il loro recupero, probabilmente con una procedura di gara europea, ma quando si arriva al momento operativo l’Autorità garante per il Commercio segnala un probabile conflitto di interessi del contrammiraglio in quanto è anche responsabile del settore ambiente delle capitanerie di porto. Conflitto in verità inesistente. Il 31 luglio 2020 arriva la sentenza da AGCM. Restava assai incomprensibile infatti come un servitore dello Stato potesse essere in conflitto d’interesse con lo stesso Stato che lo aveva nominato. Allora perché? A qualcuno aveva disturbato L’ idea di una gara europeo che escludeva ogni affido diretto? |
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