I discorsi intelligenti dell'illustre Vittorio Messori
L'altra sera (19 marzo) nel salotto di Bruno Vespa si parlava del nuovo papa, ed ovviamente gli ospiti non hanno potuto fare a meno di fare confronti tra papa Francesco e Benedetto XVI. Tra gli illustri ospiti c’era l’illustre Vittorio Messori che se n’è uscito con questo discorso: “Per un cattolico non è importante il papa, ma il papato”. Per comprendere l’assurdità di simile considerazione, si pensi a quei papi che hanno lasciato macchie indelebili nella storia della Chiesa.
Ma non è la prima volta che l’illustre giornalista fa discorsi poco intelligenti. Il giorno 11 agosto del 2010 dichiarava su La Stampa: "La Chiesa ha beatificato un prete denunciato a ripetizione perché ai giardini pubblici si mostrava nudo alle mamme... E’ il realismo della Chiesa: c’è chi non si sa fermare davanti agli spaghetti all’amatriciana, chi non sa esimersi dal fare il puttaniere e chi, senza averlo cercato, ha pulsioni omosessuali. E poi su quali basi la giustizia umana santifica l’omosessualità e demonizza la pedofilia?".
C’è bisogno di commento? Il 14 dicembre 2008 sempre nel salotto vespino, l’illustre dichiarava: “I dieci segreti della Madonna di Medjugorje, mi lasciano un po' perplesso”. Solo un po'. Per lui era solo questione di numeri. Nessuna perplessità, infatti, per i tre segreti di Fatima. Il 5 aprile 2012, su "Sette" (Corriere della Sera), riguardo alla fede che oggi incontra gravi difficoltà nel mondo occidentale, l’illustrissimo giornalista cattolico scriveva: "Vi sono segni, però, che fanno pensare: alla decrescita, talvolta al crollo, della pratica almeno domenicale e delle vocazioni religiose, fa riscontro una sorta di boom delle frequenze ai santuari, siano mariani o di santi come padre Pio. Spesso coloro che non si vedono più a Messa, li si incontra inginocchiati a Lourdes, a Medjugorje, a Fatima...". Li aveva visti lui, il simpatico Messori, i milioni di fedeli prima nelle chiese e poi inginocchiati nei santuari. Ma se anche fosse vero, se si trattasse delle stesse persone, è evidente che non è per niente un buon segno.
Renato Pierri