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Cronache
Il Papa celebra il giorno del migrante. "Dio chiede di non escludere nessuno"
Foto: LaPresse

La "preoccupazione amorosa" verso i "meno privilegiati" è "richiesta" al popolo di Dio e non bisogna "escludere nessuno", "lasciare fuori nessuno": è l'esortazione che Papa Francesco ha rivolto nell'omelia della messa a piazza San Pietro per la 105ma Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, sottolineando che l'accoglienza degli stranieri è iscritta nella Bibbia.

"La preoccupazione amorosa verso i meno privilegiati è presentata come un tratto distintivo del Dio di Israele, ed è anche richiesta, come un dovere morale, a tutti coloro che vogliono appartenere al suo popolo", ha sottolineato il Pontefice. "Ecco perché dobbiamo avere un’attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni", ha aggiunto.

Riprendendo il messaggio della Giornata mondiale, il Papa ha sottolineato che "non si tratta solo di migranti". "Non si tratta solo di forestieri, si tratta di tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che, assieme ai migranti e ai rifugiati, sono vittime della cultura dello scarto", ha avvertito, "il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità nei loro confronti; ci chiede di restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza lasciare fuori nessuno".

"Nel libro dell'Esodo", ha ricordato il Papa, "il Signore ammonisce il popolo di non maltrattare in alcun modo le vedove e gli orfani, perché Egli ascolta il loro grido. Lo stesso avvertimento viene ripreso due volte nel Deuteronomio, con l'aggiunta degli stranieri tra le categorie protette. E la ragione di tale monito è spiegata chiaramente nello stesso libro: il Dio di Israele è Colui 'che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito'".


Un monumento per ricordare il dramma delle migrazioni è stato inaugurato da Papa Francesco in piazza San Pietro in occasione della 105ma giornata del migrante. Si tratta di una zattera in bronzo e argilla dell'artista canadese Timothy Schmalz con a bordo riprodotti 140 migranti di varie epoche e luoghi, dagli indigeni sudamericani agli ebrei perseguitati dal nazismo fino agli africani che fuggono la fame. E' "un gruppo di migranti di varie culture e diversi periodi storici", ha spiegato il Pontefice all'Angelus, "ho voluto questa opera artistica qui in Piazza San Pietro affinché ricordi a tutti la sfida evangelica dell'accoglienza". L'opera sarà collocata in Vaticano.

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