Il Papa: "Senza lavoro le famiglie non vanno avanti"
"Auspico che, con l'impegno convergente di tutti i responsabili politici ed economici, si rilanci il lavoro: senza le famiglie e la società non possono andare avanti". Papa Francesco, nella prima domenica d'agosto, poco dopo aver augurato ai fedeli di trascorrere "qualche giorno di riposo e di contatto con la natura, in cui ricaricare anche ladimensione spirituale", torna su un tema a lui caro. A sottolineare l'importanza di quel lavoro che per il Pontefice è "vocazione", "dignità" e che adesso "è e sarà un problema della post-pandemia". Ci vuole "tanta solidarietà e tanta creatività per risolvere questo problema", ammette. Nessuno si salva da solo, insomma. Il Santo Padre utilizza anche il racconto evangelico del prodigio della moltiplicazione dei pani per lanciare un messaggio di condivisione. "Immaginiamo le facce dei discepoli" dopo che Gesù ha detto loro di dare da mangiare ai fedeli, dice Francesco. "Gesù sa bene quello che sta per fare, ma vuole cambiare il loro atteggiamento: non dire 'che si arrangino', ma 'che cosa ci offre la Provvidenza da condividere?' Gesù, attraverso questa situazione, vuole educare i suoi amici di ieri e di oggi alla logica di Dio: la logica del farsi carico dell'altro. Di non lavarsene le mani, di non guardare dall'altra parte. 'Che si arrangino' non entra nel vocabolario cristiano", insiste il Papa. La vera compassione, sottolinea, "è 'patire con', prendere su di noi i dolori altrui. Ci farà bene domandarci 'io ho compassione?. Quando vedo notizie di guerre, fame, pandemie, ho compassione? Della gente vicino a me ho compassione? o dico 'che si arrangino?'", aggiunge. "Siamo chiamati ad accostarci alla mensa eucaristica con questi stessi atteggiamenti di Gesù: compassione dei bisogni altrui, fiducia nell'amore provvidente del Padre e coraggiosa condivisione", conclude.Prima di salutare "romani e pellegrini" presenti in piazza San Pietro, Francesco rivolge infine un pensiero al popolo del Nicaragua che soffre per l'attentato della Cattedrale di Managua, "dove è stata molto danneggiata, quasi distrutta, l'immagine tanto venerata di Cristo che ha accompagnato e sostenuto durante i secoli la vita del popolo fedele. Cari fratelli nicaraguensi - scandisce - vi sono vicino e prego per voi".
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