Ilva, il Centrodestra: Vendola si dimetta
Dimissioni di Nichi Vendola dalla carica di presidente della Regione Puglia. Dopo la diffusione dell'audio dell'intercettazione, il centrodestra pugliese, col capogruppo in Regione Ignazio Zullo, diversi consiglieri regionali, e i parlamentari Antonio Di Staso, Francesco Amoruso ed Elvira Savino, lancia l'offensiva nei confronti del governatore. Mentre l'europarlamentare di Forza Italia, Sergio Silvestris, anch'egli pugliese, chiede all'Ordine dei giornalisti di Puglia (Vendola e' infatti iscritto all'Ordine) di intervenire con un "formale procedimento".
Su altro versante politico, Vendola e' invece sott'attacco del Movimento 5 Stelle a partire dal suo leader Beppe Grillo. Nella contestatissima telefonata intercettata, Vendola ride - e questo gli ha procurato una valanga di critiche sul web e non solo - del fatto che il rappresentante dell'Ilva, appunto Girolamo Archina', abbia strappato con uno scatto "felino" - il governatore dice proprio cosi' nella conversazione - il microfono dalle mani di un giornalista di una tv di Taranto che chiedeva a Emilio Riva, proprietario dell'azienda siderurgica, dei morti di tumore a causa dell'inquinamento (Riva a luglio 2012 verra' arrestato, rimarra' un anno ai domiciliari e oggi e' accusato, come Archina', di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati ambientali).
Ieri Vendola, in una conferenza stampa, si e' scusato col giornalista ma sul resto ha marcato la linea: nessuna arrendevolezza verso l'Ilva. L'attacco fatto, ha precisato, e' solo un'azione di sciacallaggio.
"La telefonata va contestualizzata - ha spiegato ieri il governatore pugliese - e il contesto di quei giorni era incandescente e complesso. Era un contesto in cui, accanto alla battaglia per la difesa del posto dei lavoratori somministrati, non volevamo perdere l'appuntamento con l'abbattimento delle emissioni di benzoapirene. Da questo punto di vista, i nostri atti amministrativi sono un repertorio di documenti che non consentono dubbio alcuno sulla volonta' di dare scacco matto a chiunque pensasse di continuare, con furbizia, a gestire una centrale di inquinamento in una citta' come Taranto".