Droga, in manette Ciro, ex compagno trans della giovane morta a Caviano - Affaritaliani.it

Cronache

Droga, in manette Ciro, ex compagno trans della giovane morta a Caviano

Ciro Migliore era il fidanzato di Maria Paola Gaglione, ragazza morta lo scorso settembre dopo essere stata speronata a bordo del suo scooter dal fratello

Nella maxi operazione antidroga dei carabinieri di Napoli, che questa mattina ha portato a diversi arresti per droga tra Caivano e Casoria, c'è anche Ciro Migliore, fidanzato di Maria Paola Gaglione, ragazza 20enne morta ad Acerra lo scorso settembre dopo essere stata speronata a bordo del suo scooter dal fratello, il quale mal digeriva la relazione della sorella con un uomo trans. In seguito all'incidente Maria Paola morì sul colpo mentre Ciro si salvò fu ricoverato in ospedale. Secondo le indagini dei carabinieri, quest'ultimo sarebbe un pusher.

Nell'operazione sono state arrestate 13 persone, ora indagate per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. L'indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, denominata V Imperatore, e' nata a novembre 2017 per individuare le dinamiche di spaccio di stupefacenti della citta' di Caserta. Individuata cosi' una banda dedita allo spaccio nonche' i canali di approvvigionamento della droga trattata (cocaina, crack e hashish), a Caivano e Napoli. 

Le principali aree di smercio della droga erano all'interno dei rioni Vanvitelli, Santa Rosalia e Michelangelo a Caserta. Il gruppo si reggeva su una solida struttura gerarchizzata con a capo Rosario Palmieri detto Nerone, organizzatore e finanziatore del gruppo. Due i canali di approvvigionamento, il Parco Verde di Caivano e il quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli, ma solo dopo aver contrattato il prezzo piu' vantaggioso con i piu' influenti trafficanti locali, nello specifico i fratelli Massimo e Ciro Gallo.

Pattuito il compenso, cocaina e hashish venivano trasportate in grossi quantitativi a bordo di auto o moto utilizzati ad hoc e anticipati da staffette. La sostanza, successivamente, veniva lavorata a Caserta all'interno dell'abitazione di Palmieri, nel rione Vanvitelli. Le dosi venivano quindi smerciate al dettaglio nel corso di tutta la giornata da una finestra del suo appartamento.