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Cronache
Industriali napoletani, il Consiglio generale approva programma e squadra

Da Napoli può partire un’azione complessiva di sviluppo del Mezzogiorno che, innescando un considerevole incremento del Pil italiano, spezzi finalmente i vincoli che da decenni frenano la crescita italiana, a cominciare dall’anomalo debito pubblico. Il rilancio del Mezzogiorno costituisce infatti un pilastro fondamentale per la crescita dell’intero Paese.

E’ questa la strada indicata dal candidato alla presidenza dell’Unione industriali di Napoli, Maurizio Manfellotto, nel suo programma approvato dal Consiglio generale dell’associazione imprenditoriale.

Per perseguire l’obiettivo, secondo Manfellotto, bisogna trasformare in opportunità la grave crisi originata dal Covid-19, contribuendo a disegnare uno sviluppo possibile, che coniughi in un migliore equilibrio ambiente, sicurezza, tecnologia, nuovi modelli organizzativi.

Lo sviluppo sostenibile nella direttrice europea del Green New Deal può trovare un punto d’attacco nel Mezzogiorno, dove la produzione di energia da fonti rinnovabili è già attualmente pari a circa 1,8 volte quella del Centro-Nord. Ma per trasformare il territorio, partendo da Sud, bisogna realizzare le riforme richieste dalla stessa Unione Europea come condizione per l’accesso ai benefici del piano Next Generation Eu. Dalla sburocratizzazione e dalla drastica riduzione dei tempi della giustizia civile al superamento del gap infrastrutturale, dalla trasparenza degli appalti pubblici fino alla lotta all’evasione fiscale.

Perché il Mezzogiorno diventi un motore produttivo del Paese occorre peraltro rilanciare la spesa in conto capitale della Pa, riducendo il divario di infrastrutture, fisiche e telematiche.

Alle risorse del nuovo ciclo di programmazione europea 2021-2027 devono aggiungersi quelle del Recovery Fund. Rispettando, per la spesa ordinaria, la riserva del 34%, come ribadito dal Piano Sud 2030. L’utilizzo deve essere rapido, efficace e mirato, per ridurre ritardi storici nelle strutture sociali come nei trasporti ferroviari, nella logistica, nei collegamenti tra porti e altri nodi di scambio, valorizzando finalmente anche lo strumento delle Zone economiche speciali. Il loro decollo può essere determinante per assicurare a Napoli, alla Campania, al Mezzogiorno un ruolo centrale nello sviluppo delle relazioni produttive, commerciali e culturali con i Paesi delle sponde Sud e Nord del Mediterraneo.

Per il candidato designato alla presidenza degli industriali, la grande tradizione manifatturiera del territorio napoletano- dall’aerospazio alla meccatronica, dalla chimica all’industria ferroviaria e all’automotive, dalla moda all’agroalimentare- valorizzata incrementando i livelli di internazionalizzazione produttiva oltre che commerciale e modernizzando le strutture in ottica 4.0. Ma la città deve saper sviluppare ulteriormente anche il turismo e l’industria culturale, partendo dalle sue eccellenze paesaggistiche e artistiche e dalle ricche e articolate tradizioni, che spaziano da un business congressuale di alto profilo a una produzione letteraria e cinematografica di livello mondiale.

La diffusione della digitalizzazione sarà uno dei terreni d’impegno primari della nuova presidenza, nella consapevolezza che il tema è strettamente connesso alla crescita della cultura d’impresa, della trasparenza e della legalità. Fondamentale sarà lo sviluppo di una moderna formazione, con l’implementazione di profili professionali innovativi, adatti a soddisfare le esigenze di impresa 4.0.

Strategie e azioni dell’Unione in questi campi saranno sempre sviluppate con uno stretto dialogo con il mondo dell’università e della ricerca, con quello della scuola, con gli stessi Digital Innovation Hub e Competence Center attivi sul territorio per accelerare la transizione digitale.

Più in generale, Manfellotto indica il metodo della rete, del ‘fare sistema’, come essenziale per cogliere i risultati auspicati. Dal dialogo costante con la base associativa al confronto costruttivo con Istituzioni, forze sindacali e altri stakeholder. In questa direzione di marcia si colloca anche l’intento espresso da Manfellotto di procedere al più presto a una revisione dello statuto dell’Unione per introdurre tra gli organi istituzionali anche un Consiglio direttivo, in analogia con quanto già realizzato da Confindustria. Questa è la squadra indicata da Manfellotto:

Accanto ai vice presidenti di diritto, ovvero quello del Gruppo Piccola Industria Anna Del Sorbo (delegata a “Reti d’impresa e Responsabilità sociale di impresa”) e dei Giovani imprenditori Alessandro Di Ruocco (delegato a “Legalità, start up e passaggio generazionale”), sono stati eletti i seguenti vice presidenti (accanto le deleghe):

Renzo Iorio - Green economy, sostenibilità, economia circolare:

Costanzo Jannotti Pecci – Regole statutarie, rapporti associativi e aggregazioni territoriali

Carlo Palmieri – Affari economici, politica industriale e competitività

Giancarlo Schisano – Internazionalizzazione, rapporti con multinazionali

Francesco Tavassi – Economia del mare.


Il designato alla presidenza Manfellotto manterrà le deleghe per Interni, Marketing associativo, Recovery Plan, Credito e Finanza, Salute, Mobility merci e passeggeri.

 

Altri delegati:

Giancarlo Carriero – Turismo, cultura, vivibilità

Fabio De Felice – Education, digitale

Paolo Minucci Bencivenga – Rapporti con categorie professionali

Luigi Salvatori – Affari sindacali

 

 

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