"L'avvocato del diavolo", leggi l'estratto del libro di Vittorio Dotti
Vent’anni dopo: è il titolo di un vecchio film e potrebbe esserlo anche di questo libro. Iniziò infatti nel marzo del 1994 l’avventura politica di Silvio Berlusconi, e per un tratto di quel percorso sono stato al suo fianco. Nonostante sia finita male, quella mia esperienza piuttosto tormentata è rimasta dentro di me, e mi accompagna discretamente nei miei pensieri, nei miei giudizi, nella mia vita quotidiana. È per questo che, al compimento del ventesimo anno dal suo festante inizio, e stemperate nel tempo le sue asprezze, ho voluto con questo libro fissare il ricordo di quella breve stagione, e insieme il ricordo dell’intero mio rapporto con Silvio Berlusconi, di cui sono stato l’avvocato e uno degli amici più assidui da ben prima della «discesa in campo». Il mio non è quindi un libro «politico», ma un libro su un rapporto umano, quello fra me e Silvio, durato oltre sedici anni e snodatosi in una miriade di situazioni, occasioni, eventi, non solo professionali, di cui, nella maggior parte dei casi, grazie forse al filtro del tempo, mi è grato il ricordo, pur non essendo affatto indulgente il mio giudizio sulla parabola politica (non ancora compiuta) di Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi ha vissuto molte vite. È stato quattro volte presidente del Consiglio, fondatore di Mediaset e di Fininvest, creatore di Milano 2, presidente del Milan, padrone de «il Giornale», amico personale di Bettino Craxi e di Vladimir Putin, di George W. Bush e di Mike Bongiorno. Ha acquistato supermercati e compagnie assicurative, case editrici e squadre di calcio. Nel 1994 un sondaggio eseguito tra i bambini delle scuole ne certificò la popolarità: risultò più celebre di Gesù Cristo. Eppure di una cosa sono certo: Silvio Berlusconi è innanzitutto un uomo solo. Circondato da supporter e adulatori, cantori e lacchè. In perpetua compagnia, ma al contempo terribilmente solo. È questo il suo dramma: come puoi credere nell’amicizia di qualcuno, quando hai il sospetto che sia interessato soltanto al tuo potere? Non a caso, gli unici veri amici di Silvio sono Fedele Confalonieri e Marcello Dell’Utri, coloro che lo hanno incontrato quando ancora non aveva nulla, scegliendolo unicamente per quello che era. Solo grazie alla politica Silvio ha ottenuto ciò che sognava: l’affetto gratuito di milioni di persone, uno sterminato esercito di uomini e donne che lo adorano fedelmente da due decenni in cambio di illusioni. In realtà, in cambio di nulla ma nonostante ciò continuano a idolatrarlo. La politica lo fa sentire amato, vivo: è la sua condanna, ma è anche la nostra.