Cronache
L'incredibile storia di Pamela, diventata apolide a 50 anni
Pamela, 50 anni, ha avuto senza ombra di dubbio una vita avventurosa e drammatica. Il Tribunale di Milano le ha riconosciuto, a fine ottobre, lo status di apolide, perché nella sua complicata esistenza di bambina nata in Canada, adottata da una coppia olandese e finita in strada a otto anni a Città del Messico, si è ritrovata a 50 anni in Italia con nessuno di quei tre Paesi disposti a riconoscerla come propria cittadina. "In Italia Pamela si è sposata e ha figli - sottolinea il suo avvocato Livio Neri-. E per risolvere la sua situazione l'unica strada era quella di ricorrere al Tribunale". Già perché in Italia manca una procedura chiara e snella per ottenere lo status di apolide. Manca perché il nostro Paese, pur avendo recepito la Convenzione Onu del 1954 sui diritti delle persone apolide, non ha ancora emanato una legge che regoli il loro riconoscimento e riconosca i loro diritti. Si può cercare di ottenere lo status di apolide inviando una domanda al Ministero dell'Interno, "ma non essendoci una procedura predefinita, come per esempio per i richiedenti asilo, non ha quasi mai esito positivo", aggiunge l'avvocato Neri.
In Italia sono solo 732 le persone con lo status di apolide, ma si stima che siano oltre 3 mila quelli che vivono nel nostro Paese senza alcun riconoscimento e quindi senza tutele. Si è apolidi non per scelta ma per accidenti della vita o della Storia, come dissoluzioni di stati, guerre o rivoluzioni.
Pamela appunto è nata in Canada e fu subito adottata da una coppia olandese. Forse perché era un'adozione illegale o chissà per quali altri motivi, la registrarono come figlia naturale. Si trasferiscono in Messico ma dopo poco si separano. La madre si ammala e Pamela rimbalza tra città del Messico e l'Olanda, fino a quando diventa, a soli nove anni di età, una bambina di strada. Bionda a città del Messico. A 14 anni la seconda moglie del padre decide di aiutarla e la fa registrare come sua figlia con un falso certificato di nascita, facendole così ottenere la cittadinanza messicana. E brucia tutta la documentazione sulla sua nascita in Canada.
Diventata adulta, Pamela conosce un italiano, che sposa. La sua vita prende una piega decisamente migliore rispetto a quella vissuta da bambina e adolescente. Fino a quando, nel 2014, deve rinnovare il permesso di soggiorno e anche il suo passaporto. Ma il Consolato messicano di Milano si rende conto che quel certificato di nascita, con cui aveva ottenuto la cittadinanza messicana, era falso. Cerca allora inutilmente, anche con l'aiuto di uno zio olandese, di farsi riconoscere dal Canada o dall'Olanda. Ma senza riuscirci. Ha quasi 50 anni e si ritrova senza patria e senza permesso di soggiorno in Italia. In una parola, apolide. Ora ha ottenuto lo status di apolide. "Ma non ha risolto di certo i suoi problemi proprio perché manca una legislazione in materia -aggiunge l'avvocato- e quindi rischia di incontrare difficoltà ogni volta che si rivolge a un ufficio pubblico per ottenere una prestazione o un documento".
Da Redattore Sociale