La madre è sempre la madre... - Affaritaliani.it

Cronache

La madre è sempre la madre...

dunque Martina, la vendicatrice all'acido (non si capisce bene di cosa abbia voluto vendicarsi) ha partorito un bambino di tre chili e mezzo. La legge glielo ha immediatamente sottratto, neanche fosse il corpo di un reato. Ci saranno motivi giuridici a cui il PM preposto al caso (quale caso?) ha dato l'ordine di separare madre e figlio? Ci saranno. Ma a me non interessano, e d'altra parte ci sono dei motivi anche per la pena di morte o la tortura. Ci sono sempre dei motivi. Qui però i motivi, nati certamente da un compulsare di codici, mi sembrano prevalere su un dato di fatto: il neonato, per comune sentire delle genti (eh sì, proprio per questo, se non per il banale buon senso) gode anche lui almeno di un diritto: avere i propri genitori. Tranne nel caso che questi mostrino chiare intenzioni di volerlo sopprimere o far soffrire (ma non esiste anche, nei codici da compulsare, una legge sull'aborto?), in questo caso dovrebbe prevalere il diritto alla vita. O si vuole suggerire che i genitori devono essere buoni? Un ladro, per esempio, non può avere un figlio? E un'assassina? O il figlio del ladro è ladro e quello dell'assassina è assassino? E chi giudica se un genitore cattivo non possa essere un buon genitore (e viceversa?). Ma, credo di sentire la voce del PM, qui non si tratta di giudicare l'idoneità dei genitori ad essere tali, ma l'equilibrio del processo, e a tal proposito si citano, mi pare, problemi di urgenza, impossibilità del tribunale a intervenire tempestivamente ecc. Tutte cose che non mi interessano. Anzi, che mi fanno orrore. Articoli e commi di una legge stolta o applicata in modo stolto. Perché c'è una creaturina di tre chili e mezzo che ha fame e verosimilmente piange e una donna (qualunque siano le sue colpe) che l'ha appena partorita. Portargliela via è un gesto non umano, che mi ricorda i comprachicos di un famoso romanzo di Hugo. Con l'aggravante che qui non si tratta di denaro, ma della Legge. Degli equilibri interni a un tribunale. Di cautele normative. Di casi di forza maggiore. La madre, secondo me, rimane la madre, e il figlio rimane il figlio, e chi li separa, compulsando o meno i codici, si comporta con una crudeltà così ben celata da meritare forse un plauso. Non il mio.

Louis de Montalte