Cronache
Legittima difesa, Giulia Bongiorno: “Se ho un ladro in casa, sparo”
Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione, rilancia la legittima difesa
"Sì, chi sta dentro casa, sente dei rumori e qualcuno che si muove dentro casa non può fare indagini, può difendersi. Nell'incertezza si può difendere. Quello che dico è che chiunque entri in casa altrui per rubare o per uccidere ne accetta le conseguenze". Così l’avvocato, Senatrice della Lega, Ministro della P.A. Giulia Bongiorno.
Non è un ritorno al Far West, come denuncia l’Associazione Nazionale Magistrati, ma il richiamo ad una legge invocata da troppo tempo, contro la microcriminalità diffusa verso cui spesso siamo inermi, ed inappropriatamente chiamiamo “micro”. Che si fa quando un furto finisce in omicidio? O quando di notte mi trovo al buio, con un ladro in casa e famiglia nel letto?
L’istinto alla difesa, propria e dei propri cari, alla incolumità, quando la sfera intima viene violentata con una profonda incertezza sugli strumenti d’offesa che possiede la controparte, o delle intenzioni, sono più che legittimato a difendermi, anche in extrema ratio con l’arma da fuoco.
La Lega da tempo batte il dente sull’abolizione di quel reato chiamato “eccesso di legittima difesa”, che fa sì si aprano delle indagini a carico delle vittime di soprusi. Casi limite, come chi, dopo avere sparato alla gamba ad un ladro che ha violato il domicilio, in flagranza di reato, s’è trovato a risarcire i danni.
Storie di ordinaria follia avrebbe detto lo scrittore Bukowski, dove nella caccia tra guardie e ladri spesso, gli ultimi, sono molto più legalmente tutelati dei primi. Il mondo alla rovescia tra l’altro non ci è nuovo, anzi è ormai prassi.
Non si sta auspicando la pistola facile, o l’armamento dei civili, nulla di ciò che viene paventato strumentalmente, si vuole soltanto evitare l’obbrobrio giuridico di vedersi con un avvocato sotto giudizio penale per avere reagito, in maniera proporzionata, al pericolo imminente.La vendetta, tutto ciò che avviene dopo la lesione cagionata, continua ad essere un reato, la giustizia non diventa un affare privato, né si può parlare in maniera aleatoria di un aumento dei presidi di polizia. Questi sì indispensabili, ma che nulla c’entrano quando la minaccia è già in atto.Ed ovviamente, non si viene meno alla “proporzione tra offesa e difesa”.
Intendiamoci, se un vagabondo ruba una mela dal banco frutta, non si ha il diritto di trafiggerlo con una fiocina.
Capiamo bene che la rotta tracciata è quella del buon senso, dove comunque sia chiaro a chi entra illegittimamente in una proprietà, che si sta assumendo alti rischi.
@andrewlorusso