Mafia: torna libero per fine pena Caporrimo, il boss della 'rifondazione' - Affaritaliani.it

Cronache

Mafia: torna libero per fine pena Caporrimo, il boss della 'rifondazione'

Torna in libertà un capomafia palermitano di prima grandezza, il boss del mandamento San Lorenzo, Giulio Caporrimo

Torna libero il boss di mafia Caporrimo

Torna in liberta' un capomafia palermitano di prima grandezza, il boss del mandamento San Lorenzo, Giulio Caporrimo: e' stato scarcerato per fine pena, dopo avere scontato oltre sei anni. Sebbene fosse stato condannato a 10 anni, i suoi legali, gli avvocati Giovanni Di Benedetto e Federica Folli, sono riusciti a far calcolare il cosiddetto "cumulo" fra piu' pene, ottenendo il ritorno in liberta' del boss. Caporrimo , uscito dal carcere ad aprile 2010, dopo avere scontato un'altra lunga condanna per mafia, era tornato ad essere il nuovo capo della cosca di San Lorenzo. Per questo i carabinieri avevano ripreso a monitorarlo, fino al momento del nuovo arresto, avvenuto a novembre 2011, quando fu eseguito un ordine di custodia cautelare nei confronti di 36 persone, ritenute appartenenti ai clan di San Lorenzo, Passo di Rigano e Brancaccio.

Caporrimo è considerato il "boss della rifondazione"

Avrebbe dovuto "ristrutturare" Cosa nostra a Palermo e per questo organizzo' un grande vertice a Villa Pensabene, il 7 febbraio 2011. Gli investigatori riuscirono a monitorare i partecipanti, quasi tutti capimafia di varie borgate, ma non riuscirono a piazzare microspie e ad ascoltare i discorsi che si fecero in quella occasione. Fedelissimo dei boss di Tommaso Natale Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Caporrimo aveva intessuto rapporti con i mafiosi di Trapani (provincia di cui e' originario il superlatitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro) dopo essere stato a lungo in cella con Epifanio Agate, figlio di Mariano, capomafia di Mazara del Vallo. Sempre in carcere, Caporrimo aveva allacciato rapporti pure con la ndrangheta calabrese, con i mafiosi pugliesi e con i "napoletani appartenenti agli amici nostri", cioe' a Cosa nostra campana, da tenere ben distinta, nel suo linguaggio, dagli "scissionisti di Scampia". Caporrimo gestiva, assieme alla sorella Caterina e al padre Francesco, la lavanderia industriale Oscar in via Partanna Mondello. Restano il suo spessore e, per questo, sottolineano alcune fonti investigative, la necessita' di monitorarlo.