Magistratura Democratica: "Le dimissioni di Caselli non c'entra con De Luca"
La scelta di Giancarlo Caselli di lasciare Magistratura Democratica ci addolora profondamente. Giancarlo è una parte importante della storia del nostro gruppo e un uomo cui il Paese intero deve gratitudine per il coraggio, la rettitudine, il rigore e le straordinarie capacità che ha dimostrato in tutta la sua carriera di magistrato, anche in tempi in cui ciò costava, oltre che fatica e sacrificio, gravissimi rischi personali.
Siamo altrettanto profondamente convinti, però, che la sua scelta, motivata dalla pubblicazione sull’“Agemda 2014” di un brano dello scrittore Erri De Luca, non sia giustificata. “Agemda” è andata in stampa il 15 luglio 2013, allorché De Luca non aveva ancora rilasciato le interviste sul “Notav” del 1° e dell’8 settembre, delle quali dunque nulla potevamo sapere. E in merito alle quali Md non può che rifiutare qualsiasi aggressione a chi opera negli uffici giudiziari e ribadire vicinanza e solidarietà a coloro che sono impegnati nell'esercizio della giurisdizione.
Del brano pubblicato su Agemda, che peraltro si riferisce agli anni Settanta e non alle recenti vicende della Val di Susa, ognuno può dare la valutazione che ritiene più adeguata. Il testo di De Luca è la rappresentazione, con il linguaggio letterario, del sentimento di parte di una generazione. Un sentimento estremo e per molti versi, secondo noi, delirante, e tuttavia un sentimento reale. Ma non si può certamente attribuire a Md la paternità – e dunque la responsabilità – del contenuto, tanto più in presenza della esplicita presa di distanza pubblicata a margine del medesimo. Abbiamo deciso di raccogliere la provocazione non solo perché ci è difficile, per cultura, “censurare”, ma – soprattutto – perché siamo talmente convinti della bontà e superiorità della nostra idea democratica e liberale di giustizia, saldamente ancorata alla legalità, che non temiamo il confronto con nessuno.
L’esecutivo di Magistratura Democratica