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Cronache
Manduria, una ragazza rompe l'omertà. Un 19enne: "Ci implorava di fermarci"

"Il mio fidanzato è tra quelli che lo hanno aggredito". Le parole di una ragazzina di 16 anni hanno rotto l'omertà intorno alla morte di Antonio Stano e lanciato le indagini intorno alla baby gang accusata di essere coinvolta nella fine del pensionato di Manduria.

"Urlava implorando con disperazione: state fermi, state fermi". Uno degli otto ragazzi sottoposti a fermo ieri dalla Polizia nell'ambito delle indagini sulla morte di Antonio Stano, il 66enne di Manduria picchiato, rapinato e bullizzato da gruppi di giovani, nei giorni scorsi e' stato ascoltato dagli investigatori e ha ammesso di aver partecipato, pur non avendo avuto un ruolo attivo, ad alcune delle aggressioni. Ha 19 anni ed e' uno dei due maggiorenni coinvolti. Il giovane ha detto che frequentava da circa un mese un gruppo di coetanei e che un sabato sera, mentre erano in auto, uno di loro gli chiese di andare all'Oratorio di S. Giovanni Bosco perche' "dovevano andare a sfottere 'il pazzo' che abitava di fronte". Il giovane ha descritto tre episodi di pesanti violenze, aggressioni, insulti, contro Stano, riferendo che le prime due sono state filmate con il suo cellulare da un altro indagato e trasmesse on line. 

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