Cronache
Cop21 a Parigi, scontri con la polizia. Il video
Si è conclusa con grande tensione la marcia di protesta per l’apertura di COP21, la conferenza mondiale sul clima che si tiene in questi giorni a Parigi. Nonostante sia stata vietata qualunque forma di manifestazione per motivi di sicurezza, nella giornata di domenica cento persone tra cui alcune frange di anarchici e anticapitalisti sono scesi in place de la Rèpublique. Ben presto però la tensione è salita a causa del lancio di oggetti contro la polizia da parte di alcuni manifestanti: le forze dell’ordine hanno reagito con cariche di alleggerimento e lacrimogeni, ma per fortuna il caos è rientrato velocemente, non lasciando nessun ferito. Ma la manifestazione ha avuto anche lati pacifici: attivisti e semplici cittadini hanno allineato in silenzio mocassini, stivaletti e molto altro dando via a una protesta silenziosa. I manifestanti si sono stretti le mani, dando vita ad una catena umana, per denunciare "lo stato di emergenza climatico".
IL VIDEO DEGLI SCONTRI A PARIGI
I manifestanti hanno interrotto la catena umana di fronte al Bataclan, in segno di rispetto per le 90 persone rimaste uccise nella sala concerti durante gli attentati terroristici dello scorso 13 novembre.
La conferenza si apre domenica pomeriggio, con l'arrivo dei delegati di 193 Paesi e di oltre 150 leader e capi di Stato (tra cui il presidente americano Barack Obama, quello cinese Xi Jinping, l'indiano Narendra Modi e il russo Vladimir Putin), con i lavori che inizieranno lunedì mattina e andranno avanti fino al 11 dicembre. Per l'Italia partecipano il premier, Matteo Renzi, e il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti. Il focus dell’incontro sarà la necessità di siglare un nuovo accordo globale sulla lotta ai cambiamenti climatici che rischiano di cambiare il volto della Terra, rendere invivibili ampie zone del pianeta e distruggere interi ecosistemi, oltre che costare centinaia di miliardi.
Il presidente francese Francois Hollande ha ribadito la necessità di arrivare a un accordo "ambizioso" e "vincolante", perché "se non è vincolante, non sarà credibile". Parlando al termine di un incontro con il premier canadese Justin Trudeau, Hollande ha dichiarato che Francia e Canada faranno "sentire la stessa voce" alla Cop21. Il Canada ha annunciato aiuto per 2,65 miliardi di dollari canadesi (1,9 miliardi di euro) nell'arco di cinque anni a sostegno dei Paesi in via di sviluppo nella lotta ai cambiamenti climatici.
Intanto le proteste arrivano da ogni parte del mondo: a Roma, la Coalizione italiani clima ha organizzato una “marcia per il clima”, partita da Campo dè Fiori fino ai Fori imperiali, dove si terrà un concerto.
Le ong ambientaliste sono ottimiste: "Un accordo verrà raggiunto", spiegano i vertici di Wwf e Oxfam. Secondo Genevieve Pons, direttore dell'ufficio Ue del Wwf, al termine delle due settimane di negoziati un accordo globale e vincolante "ci sarà, sarà tutta una questione di dettagli, la COP21 può essere un punto di svolta.
Il primo ministro indiano Narendra Modi - uno dei più restii a prendere impegni sulla riduzione dei gas serra - lancerà a Parigi la proposta di un 'alleanza solare' tra 100 Paesi situati nella fascia tropicale. Nonostante le pressioni degli Usa e dell'Europa, il governo indiano si oppone a un impegno globale per non pregiudicare il suo diritto allo sviluppo e a sradicare la povertà che ancora affligge 360 milioni di abitanti. E dal ruolo dell'India, con i suoi quasi 1,5 miliardi di cittadini, dipenderà gran parte del successo della strategia che sarà adottata a Parigi. L'India è il terzo inquinatore al mondo, ma va detto che è agli ultimi posti in termini di emissioni procapite di gas serra. Negli ultimi giorni, il governo di New Delhi ha ribadito che non accetterà per ora alcuna restrizione allo sviluppo delle centrali a carbone necessarie per portare la luce ai 200 milioni di indiani che oggi non sono connessi alla rete elettrica nazionale. Per Modi l'India "ha bisogno di molta energia per il suo sviluppo", ma non vuole "creare problemi a Parigi".