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Cronache
Migranti drogati per farli lavorare di più: medico e farmacista in manette

Farmaci dopanti prescrittti a braccianti agricoli indiani per farli lavorare di più nei campi. Scoperta a Latina una truffa ai danni del Servizio Sanitario. Un medico e un farmacista, prescrivevano come finte cure farmaci a base di stupefacenti.

I carabinieri del Nas di Latina, a conclusione di una complessa indagine (denominata 'No Pain') – coordinata dal procuratore aggiunto, Carlo Lasperanza, e dal sostituto procuratore, Giorgia Orlando, hanno dato esecuzione a Latina e a Sabaudia a una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un medico di medicina generale del capoluogo ed a 3 misure cautelari interdittive della sospensione dai rispettivi pubblici servizi – per la durata di 1 anno – destinate allo stesso medico sanitario, di un farmacista e di un avvocato del posto. I militari hanno inoltre eseguito una misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Latina nei confronti di una donna di nazionalità marocchina.

I quattro destinatari dei provvedimenti sono indagati a vario titolo per illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato. Le misure cautelari, emesse dal gip del tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, sono state eseguite con il supporto di militari del comando provinciale carabinieri di Latina.

Le indagini – condotte dal nucleo Antisofisticazioni e sanità pontino e avviate, d’iniziativa, dal mese di aprile 2020 a seguito di un approfondito monitoraggio svolto sulla distribuzione dei farmaci ad uso stupefacente – hanno permesso di accertare che il medico di medicina generale in convenzione con l’Asl di Latina avrebbe illecitamente rilasciato, per finalità non terapeutiche, in favore di 222 propri assistiti di nazionalità indiana (per lo più impiegati nel settore agricolo), circa 1.000 prescrizioni mediche (per la gran parte a carico del Servizio sanitario nazionale) per la distribuzione di oltre 1.500 confezioni di un farmaco stupefacente (ricompreso tra quelli di cui alla sezione 'D' della tabella I del Dpr 309/90 con principio attivo ossicodone), accertando che l’assunzione del medicinale avveniva non per curare patologie degli assistiti ma per poter loro consentire di effettuare dei gravosi turni di lavoro, che la maggior parte svolgeva nel settore agricolo attestando falsamente esenzioni di ticket sanitario causando cosi un danno al Servizio sanitario quantificato in 24.128,10 euro. 

Lo stesso medico, secondo gli inquirenti, avrebbe prescritto indebitamente 3.727 ricette del Servizio sanitario indicando falsamente il codice di esenzione ticket a favore di 891 pazienti provocando un danno al Sistema sanitario nazionale per complessivi 146.052,89 euro.

Tra le contestazioni anche la prescrizione di farmaci, a carico del Servizio sanitario mai consegnati ai pazienti intestatari delle ricette, il cui costo veniva rimborsato alla farmacista indagata e destinataria di misura interdittiva. In concorso con gli altri indagati di nazionalità extracomunitaria avrebbero formato falsi certificati medici finalizzati all’illecita regolarizzazione di cittadini extracomunitari, attestando falsamente la loro presenza sul territorio nazionale in epoca antecedente all’8 marzo 2021. Lo stesso medico, sempre secondo gli inquirenti, avrebbe redatto in concorso con un avvocato del foro di Latina – anch’egli indagato e destinatario di misura interdittiva – un certificato medico in favore di un 51enne del luogo già colpito da “ordine di esecuzione per la carcerazione e decreto di sospensione del medesimo”, attestante false patologie psichiatriche da utilizzare per ottenere una misura alternativa alla detenzione.

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